BELTRAN SMOKING VIOLA: POCHI GOL, MA QUANTI ASSIST. FA IL 10 E L'OPERAIO, DA LECCE È INTOCCABILE
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Tante volte, fino a pochi mesi fa, si era parlato di una collocazione tattica che faticava a trovare. Né il bomber che si attendeva qualcuno dall’Argentina né il rifinitore attorno alla prima punta, ma neanche l’esterno d’attacco pungente a piede invertito. Per molti, Lucas Beltran non pareva niente di tutto ciò. Sicuramente non aiutato dall’adattamento che patiscono sempre i sudamericani quando sbarcano nel Vecchio Continente, il Vikingo ci ha messo un po’ prima di trovare il vestito che più di tutti gli si addiceva, che probabilmente Italiano non gli aveva cucito del tutto addosso: quello sì del numero 10 alle spalle del centravanti nel 4-2-3-1 - che interpretava anche lo scorso anno nella seconda parte di stagione -, ma anche di ripiego e d’equilibrio quando la squadra ne necessita. Con Raffaele Palladino, da quando è subentrato a Lecce per fare le veci di un infortunato Albert Gudmundsson, l’ex River Plate ha vestito i panni del fantasista a tutto campo, cercando il pallone anche abbassando il proprio raggio d’azione, ma mostrandosi anche generoso quando la squadra lo richiedeva.
Una maglia da titolare mai sfilata
Nel rendimento non recita ancora numeri da panzer (per dirla alla tedesca), ma l’apprezzamento del pubblico nei suoi confronti non è lo stesso dello scorso anno - anche oggi applaudito al momento del cambio -. Scaltro nel trarre beneficio da una squadra più verticale e rapida nella manovra rispetto alla precedente, inserito in un contesto di meno fraseggio e circondato da compagni di caratteristiche diverse da quelli della passata stagione, Beltran da quando è entrato a Lecce è cresciuto di livello tanto da mantenere la maglia da titolare cucita addosso, nell’attesa del rientro a pieni ranghi di Gudmundsson che magari andrà con lui proprio a dialogare tra le linee.
Mancano i gol? Ma quanti assist
Anche perché, purtroppo, pur non sapendo ancora quanto dovrà stare fuori dai campi di gioco, ci sarà da ovviare pure all’assenza di Edoardo Bove, che fino al malore avuto con l’Inter agiva da esterno alto fungendo anche da equilibratore. Di certo, diatribe tattiche a parte, la bontà del periodo dell’argentino è certificato da un dato non indifferente: con quello di oggi contro il Cagliari, sono già 5 gli assist messi a referto in campionato. Solo Nuno Tavares (otto) ha fatto meglio, mentre allo stesso numero di Beltran troviamo altri interpreti non di poco conto come Leao o De Ketelaere. Con la differenza, però, che il nativo Cordoba li ha messi a segno tutti dalla gara con la Roma datata 27 ottobre: vale a dire cinque assistenze in sei gare (tenendo fuori, ovviamente, la gara con l’Inter); dalla vittoria coi giallorossi, solo contro il Torino non si è iscritto al tabellino dei passaggi decisivi. Uno stato di forma non banale che potrebbe, magari, essere ancor più impreziosito dall’aggiunta di qualche gol al ruolino di marcia.