ARTUR BORUC: "QUI A FIRENZE PER GIOCARE"

19.07.2010 16:03 di  Marco Conterio   vedi letture
ARTUR BORUC: "QUI A FIRENZE PER GIOCARE"
© foto di Marco Conterio

Maglia viola, sciarpa della Fiorentina al collo, orologio con quadrante maxi e coi brillanti, Artur Boruc inizia ufficialmente alle 16.03 la sua avventura in viola, nella presentazione dal ritiro di Cortina.

Sulla maglia da titolare. "Sono qui per giocare, con il tempo si vedrà. Non mi preoccupo molto di queste considerazioni sul dualismo con Frey".

Su Frey. "Il suo è stato un benvenuto normale, questo spirito di rivalità con lui sarà una cosa positiva per la squadra".

Sulla scelta di Firenze. "Era tempo di una nuova esperienza, dopo cinque anni al Celtic. Ho scelto Firenze perché avevo bisogno di una nuova sfida, di cambiare vita".

Sui contatti con Firenze e con l'Italia. "La Serie A è un ottimo campionato, gran parte dei giocatori vogliono venire qua. Erano anni che ci pensavo, ma il Celtic chiedeva troppo ed avevo ancora un quadriennale. Il Milan? Non ricordo...".

Idoli e modelli. "Peter Schmeichel, quando ero giovane pensavo sempre a lui. Ora Buffon, il miglior portiere del mondo".

Sul passaggio Scozia-Italia. "Anche là non era facile, il calcio è calcio, in ogni situazione bisogna restare concentrati".

Sugli ultimi due anni 'storti'. "Così è la vita, avevo anche un po' di problemi esterni al calcio...".

Sulla vita fuori dal campo. "Ci sono dei momenti diversi nella vita di ogni uomo... Sono molto religioso, il fatto che ci sia stato un Papa polacco è stato importante per me, per la mia vita".

Su Firenze. "E' una splendida città e sono contento di essere qui".

Sulle caratteristiche. "Il primo giorno sono stato ricevuto in maniera tranquilla, ora dobbiamo conoscerci. Caratteristiche? Non mi piace giudicarmi, spero di far vedere quello che sono".

Sul problema della lingua. "Parlo italiano (sorride, ndr). Qualche parole la conosco già, è una sfida importante, ma ciò che mi piace è anche venire dalla pioggia di Glasgow al caldo dell'Italia...".

Ancora su se stesso. "Non voglio essere un esempio, sono solo soddisfatto se a qualcuno piace il mio modo di fare".

Contro chi giocare la prima in A? "Non importa, basta vincere".

Sulle uscite. "Datemi una chance e ve lo dimostrerò... Non mi piace parlare di me stesso".