"OCCHI PUNTATI SU..." Miha, il momento di scegliere!

11.11.2010 04:00 di  Stefano Borgi   vedi letture
 "OCCHI PUNTATI SU..." Miha, il momento di scegliere!

La partita di Roma può sembrare a prima vista ordinaria, scontata, insignificante. Ordinaria perchè è l'ennesima sconfitta a Roma sponda giallorossa (i viola non ci vincono dal febbraio 92'...) perchè è l'ennesima contro una "grande" (passano gli allenatori, i giocatori, ma il tabù resta) e perchè ormai Firenze ed i tifosi viola stanno facendo l'abitudine a perdere (e questo, se ci pensate bene, è l'aspetto peggiore). Scontata perchè perdere a Roma (contro la Roma) era da mettere in preventivo visto il momento, la diversità delle forze in campo, la differenza di peso specifico delle due squadre. Insignificante perchè siamo solo all'11° giornata. La Fiorentina è sì nella parte destra della classifica, ma è una sconfitta che non provocherà sconquassi all'interno del gruppo. In fin dei conti (avranno pensato i giocatori) "abbiamo perso contro la Roma, che c'è di strano?"  Si va avanti, si guarda oltre e si pensa al Cesena. E invece, a nostro parere la partita dell'Olimpico è stata tutt'altro che ordinaria, scontata etc, etc... al contrario ha messo in luce un aspetto che non può più essere sottaciuto. Per Mihajlovic è giunto il momento delle scelte. Definitive, dolorose, irrinunciabili, che tradotto in altri termini significa: Mihajlovic deve cominciare ad essere se stesso. Sì perchè abbiamo la netta impressione che il tecnico serbo stia recitando una parte, imposta un pò dalle circostanze, un pò dalla classifica, un pò dall'inesperienza.

Partiamo dal modulo: Mihajlovic ha sempre giocato col 4-3-3. E' il modulo che predilige, che conosce meglio, con il 4-3-3 si è conquistato quella (poca? tanta?) credibilità come allenatore. Il 4-2-3-1 è un eredità di Prandelli che ha fatto il suo tempo. La Fiorentina non può giocare con soli due centrocampisti, lo dice il campo, lo dicono i risultati, sopratutto se questi due si chiamano Donadel e Santana (o ancor peggio Bolatti). La buona novella è il ritorno di D'Agostino, e allora Mihajlovic deve avere il coraggio di ripristinare il vecchio 4-3-3, e schierare l'ex-Udinese vertice basso davanti alla difesa. Accanto a lui Montolivo (quando tornerà) a sinistra e Donadel a destra (oppure Vargas a sinistra e Montolivo dall'altra parte), con Santana esterno alto di destra, Mutu alto a sinistra e Gilardino unica punta. Le alternative non mancano, ma sempre mantenendo un centrocampo più folto: un usato sicuro come il 4-4-2, con gli esterni più bassi (Vargas e Santana in linea con i centrocampisti Donadel e D'Agostino aspettando il ritorno di 'Monto' ) e Mutu seconda punta accanto a Gilardino. Oppure il 4-4-1-1 con Mutu dietro a Gilardino. Avrete, poi, notato come abbiamo escluso sistematicamente Marchionni da ogni schieramento. Ecco la seconda scelta che deve fare Mihajlovic. Ci dispiace perchè la teoria vorrebbe Marchionni come un titolare fisso di questa squadra: valido in entrambe le fasi, buona propensione al gol, disciplina ed ordine tattico... Purtroppo però, il vero Marchionni sembra essersene andato con Cesare Prandelli, nel senso che l'esterno di Monterotondo fatica a ritrovarsi, sembra svogliato, in perenne confusione. E allora spazio a Santana, Ljajic, Cerci, De Silvestri più avanzato...l'importante è tornare a giocare in undici.

Problema esterni di difesa. A Roma la Fiorentina è stata fatta a fette sulle corsie laterali. Cicinho e Menez da una parte, Riise e Borriello dall'altra, De Silvestri e Pasqual sono risultati inadeguati al ruolo e alla circostanza. Se per l'ex laziale ci può essere margine di recupero (il ragazzo però si deve svegliare, deve crescere!), per il terzino padovano scorrono i titoli di coda. Troppe le prove d'appello concesse e troppi i fallimenti. Pasqual non difende, non attacca, viene regolarmente saltato dal diretto avversario, sbaglia posizione in campo... Certo, le alternative sono deboli: Felipe, Comotto adattato sulla sinistra, Gulan (normale, troppo normale...) qualcosa Mihajlovic deve inventarsi, ma deve scegliere. Anche nel caso di Pasqual, la Fiorentina deve tornare al più presto a giocare in undici. E poi il carattere, la grinta, il coraggio, la cattiveria... tutte armi che fanno (farebbero) parte del bagaglio di Mihajlovic. Perchè il tecnico serbo non riesce a trasmetterle alla squadra, cos'è che lo frena? Cos'è che glielo impedisce? Mihajlovic non è questo, ed il primo a pagare per questa situazione potrebbe essere proprio lui. Ci pensi allora, perchè c'è ancora tempo per rimediare. Dopo sarà troppo tardi... per tutti.