VLAHOVIC, ORE DECISIVE. IL TOTTENHAM LO VUOLE IN COPPIA CON MILENKOVIC PER SETTANTA MILIONI. ANCHE ROCCO SA CHE CONVIENE CEDERLO SE NON RINNOVA. LIROLA, ORA BASTA. ITALIANO HA GIÀ FATTO UN GRAN LAVORO: LA FIORENTINA HA GIOCO E PERSONALITÀ
E’ sempre Vlahovic il tema caldo della Fiorentina e non potrebbe essere altrimenti. E’ ovvio che fra l’andare e il restare ci siano davanti scenari completamente diversi da gestire e comunque li giriamo complicati a poche ore dall’avvio del campionato. Forse s’è capito un po’ troppo tardi che il giocatore non aveva alcuna voglia di rinnovare il contratto, ma questo è un altro discorso.
Ora le cose sono sostanzialmente mutate e la Fiorentina sa che se il ragazzo non firma, conviene venderlo subito senza rischiare il deprezzamento dell’estate prossima o addirittura la perdita del cartellino (primo febbraio 2023).
Insomma, anche Rocco sarebbe entrato nell’ordine di idee di vendere per diverse ragioni che spiegheremo più avanti, l’interrogativo è sempre lo stesso: che sta succedendo in queste ore?
Sono attese le proposte concrete e dettagliate che intermediari di mercato si erano impegnati a portare ai dirigenti viola a ridosso del Ferragosto, una volta che la Fiorentina aveva fatto capire di essere disponibile a trattare la cessione sulla base di settanta milioni.
Proprio su quella cifra sembra essersi assestato il Tottenham dove c’è Paratici, direttore
Sportivo ex Juventus, che Vlahovic stima da sempre, ma al quale piace anche Milenkovic.
Parlo del Tottenham perché dall’Inghilterra sembra arrivare l’interessamento può forte per i due giocatori serbi della viola.
L’ultima idea è quella di portare a Londra la coppia Vlahovic-Milenkovic offrendo alla Fiorentina complessivamente una settantina di milioni, sessanta per l’attaccante e dieci per il difensore. Si spiega anche così la frenata della trattativa con il West Ham che sembrava in dirittura d’arrivo.
Il Tottenham ha il problema Harry Kane che vorrebbe andare al City di Guardiola che lo corteggia da sempre. Dopo la rottura che sembrava imminente è subentrata la riflessione, ma l’attaccante freme. Paratici è da tempo anche alla ricerca di un difensore e Milenkovic l’avrebbe già voluto due anni fa per la Juve.
L’offerta è inferiore alla valutazione fatta dalla Fiorentina che per Vlahovic chiede settanta milioni e Milenkovic quindici, ma s’è capito che è complicato arrivare a certe cifre cash. Soprattutto per Milenkovic in scadenza e quindi libero di andarsene a zero euro fra sei mesi. Il suo procuratore Ramadani lo stava trattando a quindici con il West Ham ma con ricca provvigione e l’impegno della Fiorentina di comprare Nastasic, altro giocatore della sua scuderia. In questo caso sarebbero dieci milioni svincolati da altri condizionamenti. Salve le commissioni, ovvio.
Per Vlahovic, e s’è capito anche questo, è difficile strappare i settanta milioni cash chiesti dalla Fiorentina.
Tutto sommato i settanta milioni del Tottenham potrebbero essere una soluzione accettabile, salvo poi in fase di trattativa inserire bonus vari. Si ragiona e nel giro di un paio di giorni arriverà la risposta.
L’altra pretendente, l’Atletico di Madrid che fino a sabato scorso sembrava la società più avanti nella trattativa per Vlahovic, e’ arrivata a offrire sessanta milioni più il difensore argentino Perez valutato quattro milioni.
Di fronte alla reazione fredda della Fiorentina gli spagnoli hanno deciso di cambiare obiettivo, almeno in apparenza. L’attenzione del Cholo Simeone, da sempre innamorato di Vlahovic e amico di Pradè, è andata sul brasiliano Cunha dell’Hertha di Berlino, ex Lipsia, che s’è messo in evidenza nelle recenti Olimpiadi di Tokyo dove ha segnato tre gol. Gli spagnoli hanno fretta, non vogliono partecipare a un’asta.
Se sia tratti di strategia o verità lo capiremo, ma intanto anche altre società alla finestra (Arsenal), hanno fatto passare il messaggio che oltre sessanta milioni è comunque complicato arrivare anche per un potenziale campione come Dusan Vlahovic.
Cosa farà la Fiorentina?
E’ chiaro che i tempi sono stretti. Il campionato comincia domenica e restano due settimane di mercato aperto. La società viola ha riprovato a convincere Vlahovic a firmare il rinnovo con clausola rescissoria la settimana scorsa quando il suo procuratore Ristic era a vedere l’amichevole con l’Espanyol, ma viste le difficoltà, anche Rocco pare si sia convinto che il ragazzo non è poi così entusiasta della Fiorentina (altrimenti avrebbe firmato) e per come si stanno mettendo le cose, forse è meglio vendere adesso se arrivano i milioni richiesti. Rocco ha sempre ribadito che Vlahovic sarebbe rimasto in virtù del contratto che scadrà nel 2023, ma evidentemente ha analizzato meglio la situazione e con l’avvicinarsi della scadenza il deprezzamento potrebbe diventare alto. Il rischio-Donnarumma dietro l’angolo.
E poi anche pagare al giocatore i quattro milioni più bonus ipotizzati per il rinnovo potrebbe diventare destabilizzante per il monte ingaggi viola, ma anche per lo spogliatoio. Ci sarebbe una sproporzione troppo altra fra l’ingaggio del ragazzino serbo e tutti gli altri, con il rischio di una richiesta di adeguamento a raffica. Difficile anche pensare che Rocco provi un ultimo faccia a faccia con il giocatore visto che il presidente viola tornerà in ambito calcio soltanto a Roma, il 22 agosto, ad appena otto giorni dalla chiusura del mercato.
L’offerta del Tottenham dovrebbe essere concretizzata nelle prossime ore, non resta che aspettare la reazione della Fiorentina. Forse prevarrà la tecnica attendista, la speranza che negli ultimi giorni di mercato società importanti che da tempo osservano Vlahovic paghino di più per strapparlo alla concorrenza. La logica dell’asta a volte paga, ma può diventare anche rischiosa.
Il problema vero, infatti, non sembra più vendere Vlahovic, ma cosa fare a pochi giorni dalla fine del mercato. Spero, come già scritto, che i dirigenti della Fiorentina Barone-Pradè-Burdisso non si facciano trovare impreparati e abbiano già pronte le soluzioni-lampo.
Belotti, uno dei nomi in circolazione, s’è pure in fortunato. Scamacca, classe 1999 del Sassuolo, non entusiasma. Magari hanno in mano un giocatore che in questo momento è segreto.
Per il resto non credo si faranno operazioni che vadano oltre il quinto esterno che vuole Italiano (Orsolini?) o il regista classico anche se Leo Sena s’è fermato per un problema fisico.
Resta il caso-Lirola, un’altra situazione imbarazzante. In due mesi e mezzo non s’è venuti a capo di nulla, in un senso o nell’altro. Ma è possibile? Anche no, soprattutto in una fase come questa con la squadra da costruire su basi nuove. Fino a quando l’Udinese e il Chelsea aspetteranno per Stryger Larssen o Zappacosta?
Nastasic, come sappiamo, è legato a Milenkovic e al suo procuratore, ma nel frattempo cosa aspettano con Pezzella, lo vogliono far liberare a zero, lo vendono o rinnova?
Interrogativi ormai con le ragnatele sopra.
Nel frattempo però è successo qualcosa di importante nel 4-0 contro il Cosenza. Al di là dell’avversario modesto e del risultato, finalmente dopo tre anni la Fiorentina ha giocato da squadra, con personalità, con idee, s’è visto un calcio offensivo e brillante, un calcio organizzato. E dobbiamo dare atto che in un mese l’allenatore Italiano ha fatto un gran lavoro. La sensazione più gradevole è vedere il gruppo che lo segue, ha voglia di fare qualcosa di nuovo, gioca divertendosi e non è poco.
Ovvio che siamo appena all’inizio, che i giocatori devono crescere fisicamente e l’intesa deve migliorare tanto, la qualità salirà con qualche innesto, ma la base calcistica è stata buttata e sembra solida. Buona la prima partita vera della stagione, ora aspettiamo conferme e miglioramenti, ma se questa è la strada, il pubblico che torna allo stadio vedrà una Fiorentina brillante.