PEPITO, CE LA FARAI ANCHE STAVOLTA. FIRENZE IN APNEA PER IL SUO CAMPIONE. DOPO IL VERDETTO DI STAMANI, LA FIORENTINA DECIDERÀ COME MUOVERSI SUL MERCATO

06.01.2014 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
PEPITO, CE LA FARAI ANCHE STAVOLTA. FIRENZE IN APNEA PER IL SUO CAMPIONE. DOPO IL VERDETTO DI STAMANI, LA FIORENTINA DECIDERÀ COME MUOVERSI SUL MERCATO
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© foto di Federico De Luca


Parliamo di calcio, i drammi della vita stanno altrove, ma ci sono momenti, uno di questi si è materializzato al 25' della ripresa col Livorno, in cui i tifosi soffrono per un infortunio di un loro campione come fosse un incidente capitato ad uno di famiglia. Il calcio è sentimento allo stato puro, è partecipazione, è condivisione di anime. Quando Pepito - crollato a terra sotto la spinta di una ruspa travestita da difensore mediocre - ha cominciato a battere la mano sull'erba, animato da una rabbia piena di fantasmi e paure, il Franchi ha smesso di respirare. Rossi ha capito che c'era qualcosa di grave e con lui la gente ha cominciato a soffrire. La vittoria col Livorno, una classifica sempre più bella, il bel gol di Gonzalo, sono diventati dettagli a margine di una serata gonfia di tristezza. 
Pepito ha una storia dura alle spalle. Diciotto mesi di sofferenza, tre interventi allo stesso ginocchio, una via crucis per tornare ad essere un fuoriclasse, come quando stava per passare al Bayern Monaco per 40 milioni, tallonato anche dal Barcellona che lo voleva ad ogni costo. Ce l'ha messa tutta per rientrare e i risultati poi lo stavano ripagando. Da agosto ad oggi 18 partite e 14 gol in campionato, più uno in Europa League e l'altro in Nazionale. Senza contare giocate incredibili, assist, calcio di platino. 
Giuseppe piace alla gente, e i fiorentini hanno un intuito particolare per riconoscere chi ha uno spirito speciale, perché è lo spot della semplicità. L'anti-divo per eccellenza, nonostante sia un campione fuori categoria. E Firenze sa amare ancora di più chi raggiunge la vetta attraverso un calvario.

Pepito ha sfondato il cuore dei fiorentini e a prescindere da come finirà questa maledetta storia, Rossi sarà tra i viola di sempre, potete scommetterci.
Nello spogliatoio Pepito ha pianto come un bimbo al quale hanno scippato un sogno. I suoi compagni affranti con lui, Montella e i dirigenti disorientati, Andrea Della Valle furibondo con Rinaudo e il suo pallone da ring. Atmosfera surreale, suggestioni negative, il panico che Rossi si fosse rotto di nuovo.
I dubbi saranno fugati oggi e magari - Firenze spera - il danno al ginocchio offeso sarà meno grave del previsto. Ma intanto c'è un trauma distorsivo agli atti e nella migliore delle ipotesi, si parlerà di un'assenza abbastanza lunga. 
In una notte così, in cui nessuno ha avuto la forza di addormentarsi, non c'è stata voglia da parte dei dirigenti di pensare al mercato degli attaccanti, anche per un rispetto assoluto di Pepito, angosciato dal suo infortunio. Ma tra poco un ragionamento a mente fredda dovranno farlo. Intanto stabilire finalmente il rientro di Mario Gomez: ormai il tedesco ha solo un lieve fastidio, da domani potrebbe essere in gruppo e a  Catania dovrebbe essere titolare. 
Montella deciderà a quale modulo affidarsi. Un 4-3-3 o un 3-5-2 e a seconda della scelta finale i dirigenti si dirigeranno verso un attaccante da affiancare o meno a Gomez. Mentre sul resto del mercato il discorso è chiaro: Pradè e Macia cercano un centrocampista, un grande centrocampista. 
Mario Tenerani