NE' COLPEVOLI, NE' PROCESSI, MA APPROFONDITE RIFLESSIONI. SOCIETA' E TECNICO IMPARINO DA QUESTA STAGIONE PER PROGRAMMARE IL FUTURO
Nel calcio che non conosce mezze misure, con i ritmi accelerati dalle gare che si ripetono ogni tre giorni, è facile perdere l'equilibrio. E, tutto sommato, solo a chi paga per assistere a sfide infrasettimanali o a orari impossibili è concesso di potersi liberamente lamentare e sfogare. Chi invece è chiamato all'analisi dovrebbe sempre tenere di conto la storia che ha portato la Fiorentina ai punti odierni, e quello che potrà essere il cammino di domani. Per questo motivo è d'obbligo in questo momento evitare di farsi prendere da manie accusatorie o spasmi da processi. Perchè la Fiorentina, per inciso, ha ancora molto da chiedere a questa annata.
E' basilare, d'altronde, riuscire a difendere il quarto posto da Inter e Parma, e sarebbe altrettanto importante riuscire a inserire in bacheca la prima coppa (quella Italia) dell'era Della Valle. Nulla si è irremediabilmente rotto, perciò, seppure sia indubbio che qualcosa non stia piùfunzionando. La squadra è stanca, non esprime più il gioco di un tempo, e anche le convinzioni di Montella non sembrano più sortire grandi risultati. Gli esperimenti degli ultimi tempi, giusto sottolinearlo, sono stati spesso dettati dall'emergenza, ma le variazioni al modulo (e al gioco) esistono anche per sopperire a determinate mancanze.
Come la freschezza e la brillantezza che necessariamente vengono meno dopo oltre 45 partite. E allora perchè non provare mai qualcosa di diverso? Perchè non tentare una seconda punta? Perchè continuare a giocarsi la carta dello spostamento dei ruoli? Quanto giova a Cuadrado questo continuo girovagare tra destra, sinistra, e persino un ruolo da terzino come capitato contro la Juve? Se Tomovic necessariamente, con il Milan, doveva andare a sinistra per l'indisponibilità di Pasqual e Vargas, perchè proporlo ripetutamente proprio sulla corsia mancina come nella doppia sfida ai bianconeri? Interrogativi che certamente lasciano il tempo che trovano, ma che restano anche nell'aria. A spiegare che, da questo anno particolare, può trarre insegnamenti, e crescere, lo stesso tecnico viola.
Un esercizio quest'ultimo al quale è chiamata anche la società. Rivalutando un mercato di gennaio che oggi non fornisce alternative all'altezza (Matri sta soffrendo moltissimo, Anderson si è visto molto poco e di Diakitè si sono visti pregi ma anche difetti) e una campagna acquisti estiva che (questo il campionato racconta) non ha consentito ai senatori dell'anno scorso di poter tirare il fiato come avrebbero bisogno di fare oggi. Nella giornata di oggi si è svolto il primo di due consigli di amministrazione molto importanti. Se ad aprile si penserà ai rinnovi delle cariche dirigenziali, intanto, è stato certificato un bilancio positivo, e questo è già un successo. Ma pur puntando la finale di Coppa Italia oggi la Fiorentina deve già programmare il suo futuro. Uscendo più forte da un'annata piena di imprevisti (leggi alla voce Rossi-Gomez) e ritrovandosi più matura ai blocchi di partenza del prossimo anno.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it