LUKA E LA COMPONENTE REVANSCISTA. VINCENZO E LA 'DEMOCRAZIA ITALIANA'
Cari fiorentini e cari italiani stop.
Eccomi mi chiamo Luka stop.
No non Dusan e vi prego di non sbagliarvi stop.
E mi presento a voi uno, due, tre e quattro stop anzi non stop.
Ecco il telegramma che Jovic ha inviato al campionato italiano, corredato da un poker di quattro reti, che sarà pure calcio di luglio, ma fanno sempre piacere a vederle.
L’incipit del giovane Luka sottolinea la componente revanscista dell’operazione imbastita col Real Madrid e voluta da Rocco Commisso, che oltre ad essere scelta tecnica e sportiva, è messaggio ai tifosi: avevamo un campioncino serbo come Vlahovic, il quale ha preferito le brume torinesi più munifiche.
E quindi prendiamo un altro giovane serbo, confidando che segni quanto, anzi più del precedente e magari oscuri la luce della stellina sfacciatella che ci lasciò, presentandosi Jovic è stato diplomatico nei confronti del connazionale ex viola, ma è pacifico che un atleta ventenne con un po’ di sangue nelle vene debba provare un senso di sfida.
La Fiorentina non ha agito per sterile ripicca, ma ha interpretato e sposato il sentimento popolare che come diceva Battiato nasce da meccaniche divine, si perché è questione di amori e disamori, e i viola traditi nell’amore, sono di nuovo pronti ad amare.
Ameremo Luka?
I presupposti sembrano esserci tutti.
Tuttavia, questa settimana giova spendere due parole anche sulla nuova grande iniziativa editoriale che ci vede coinvolti: spesso si è detto di come sarebbe giusto supportare l’imprenditore che sostiene la squadra da parte della città produttiva e imprenditoriale, ma non nel senso di partecipare al capitale di quest’ultima, i patron sono solisti e non vogliono partners che in cambio di pochi spiccioli diluiscano il loro azionariato di controllo, men che meno partners locali.
Supportare quindi significa non aprire per esempionegozi di merchandising non ufficiale a pochi metri dallo shop ufficiale, come ha fatto qualche imprenditore.
Supportare significa accompagnare, narrare, diffondere, amplificare le gesta della squadra( pagata dal patron) tramite grandi iniziative editoriali come è la nostra nuovissima e potente radiofirenzeviola.it, perciò chi ci mette testa e quattrini non è solo un imprenditore che guarda lungo, ma anche un vivo sostenitore dello sport, del calcio, della Fiorentina ed eventualmente delle altre società che con lei danno vita al campionato italiano.
Tornando infine al gioco delle coppie della rosa viola, costruita con due giocatori, entrambi titolari, almeno in teoria, ci ha pensato Vincenzo Italiano, nei panni di un novello Seneca, a chiarire quale sarà l’unica determinante per scegliere chi avrà la maglia da titolare e chi resterà fuori: ‘exercitatio sacra est’( l’allenamento è sacro), un motto come quelli aurei della scuola medica salernitana: defecatio matutina bona tam quam medicina, defecatio vespertina ducit hominem ad riunam ( la traduzione è pletorica)
Negli anni ’80 in Brasile, entrata in crisi la dittatura militare, anche nel calcio si registrò un inedito esempio di gestione di una squadra di calcio, rpassato alla storia col nome di ‘ democrazia corinthiana’ e animato da un amato ex viola come Socrates, il dottore tradusse le istanze di libertà e indipendenza provenienti in specie dal nord est del paese, perché fossero applicate nella società calcistica di San Paolo nel senso di una maggiore responsabilità dei calciatori, fino ad allora trattati come bimbi ( diceva Socrates) nei confronti del club.
Quindi dopo la democrazia corinthiana, avremo la democrazia ‘ italiana’, cioè di Italiano.
Sono avvisati i Cabral, ma anche i giovani che la Fiorentina vorrà tenere in rosa, con Vincenzo la cacca la fai quando ti pare , ma se ti alleni bene, il sistema meritocratico di Vincenzo ti premia.