IL TALENTO DI UNA FIORENTINA GIOVANE, IMPERFETTA E ANCORA DA MIGLIORARE: ECCO PERCHE' FIRENZE PUO' RITROVARE SPERANZE NEL FUTURO. PAZIENZA PERMETTENDO

Nato il 5.5.85 a Firenze, è caporedattore della testata Tuttomercatoweb.com e voce di TMW Radio. Già speaker di Radio Sportiva e Lady Radio, è stato firma de Il Messaggero e La Nazione.
25.08.2017 00:01 di  Marco Conterio  Twitter:    vedi letture
IL TALENTO DI UNA FIORENTINA GIOVANE, IMPERFETTA E ANCORA DA MIGLIORARE: ECCO PERCHE' FIRENZE PUO' RITROVARE SPERANZE NEL FUTURO. PAZIENZA PERMETTENDO
FirenzeViola.it
© foto di Image Sport

Questa Fiorentina è un'idea. Astratta, bianca, immaginaria. Questa Fiorentina, almeno quella degli ultimi anni, ha fatto odiare ai tifosi viola una parola sacra e di speranza. Futuro. Perché se del domani non v'è certezza, la famiglia Della Valle a questo ha sempre rimandato tutto. Progetto. Eccolo, un altro termine oramai detestato. Eppure nella vita è bello costruire, pianificare. Però quando si vedono fondamenta e poi risultati, non vani e labili castelli di carta. La Fiorentina è questo, da tempo, oramai. Un'idea e un progetto. Una prospettiva. Quella di questa stagione, però, può diventare qualcosa in più di un miraggio. Può essere l'inizio di qualcosa di nuovo e di diverso, d'imperfetto e allora perfettibile ma con delle basi di speranza.

Questa Fiorentina è giovane. Ha voglia di dimostrare agli antichi maestri che si sono sbagliati, vedi Benassi con Mihajlovic. Ha bisogno di non essere più figlia di ma identitaria e indipendente, come Simeone col Padre maiuscolo e ingombrante. Ha l'idea di togliersi dalle spalle le promesse e di mantenerle sul campo, come con Pezzella che pareva Passarella una volta indossata la maglia del River Plate. Ha voglia di essere Sirio e non cometa, di non essere solo un paragone stellare ma piccola grande costellazione, come Gil Dias che ha il fardello d'essere esterno d'attacco, portoghese e talentuoso. Questa Fiorentina ha l'intenzione di riscattarsi, e allora Sportiello ne può essere portavoce e saracinesca.

Questa Fiorentina ha la forza di un piccolo francese e i piedi di un metronomo di Croazia. E' figlia d'arte, in Simeone e pure in Chiesa, ha la freschezza di una gioventù ribelle ma anche l'esperienza di Astori in difesa. Ha tanti difetti. Non ha un terzino destro di ruolo, perché Tomovic ha un cuore grande ma non la virtù d'essere esterno destro di una difesa a quattro. Ha le dita incrociate con gli occhi su Biraghi e due alternative da brividi non d'amore e gioia come Gaspar e Olivera. Ha giocatori che devono reinventarsi in nuovi ruoli e posizioni, come Benassi, ma è giovane, intelligente e talentuoso e può ripercorrere le orme di chi l'ha fatto in passato. Nuova squadra, nuova maglia, nuova vita e posizione.

Questa Fiorentina è potenzialmente migliorabile in tutto. Nessuno di questa Fiorentina, sarebbe titolare nella Juventus. Nella Roma. Nel Napoli. Solo Chiesa ha ad oggi prospettive da Campionissimo, e questa è la fotografia del progetto. Del futuro. Due parole che Firenze ha imparato a odiare. Due concetti che stavolta ritornano ma non come un <i>sarà</i> ad ogni costo. Così è nei fatti ma stavolta in fondo al tunnel sembra esserci una luce. La pazienza da tempo evocata sarà il fattore che dovrà contraddistinguere la stagione di Pioli e dei tifosi. Per ritrovare un entusiasmo antico, qualche antidoto e speranza c'è, nel talento e nella gioventù di una rosa sì imperfetta ma viva. Per riavere Fede in un domani viola.