BRAVA FIORENTINA, INCAZZARSI È SERVITO A QUALCOSA. BELTRAN PORTA ENTUSIASMO MA NON È FINITA QUI. LE VOCI SU BERARDI HANNO UN FONDAMENTO, PRIMA DEL 1° SETTEMBRE CI SARÀ ANCORA DA DIVERTIRSI
Non ci sarà un nuovo caso Berbatov. La Fiorentina ha superato la concorrenza della Roma e stasera accoglierà in città Lucas Beltran, la punta argentina che da qualche settimana era diventato l'obiettivo numero uno di Burdisso per l'attacco da consegnare nelle mani di Italiano. I giallorossi ci hanno provato, avvicinando gli agenti del calciatore e proponendogli un contratto leggermente più oneroso, ma la proposta al River era nettamente più bassa e Beltran ha mantenuto la parola data ai dirigenti viola.
Un pomeriggio rovente e non per le temperature ancora al di sotto delle medie stagionali. Il risveglio a Buenos Aires ha subito portato con sé la notizia dell'interessamento romanista, facendo tremare i polsi a tutta la Fiorentina, compreso Commisso informato minuto per minuto dai suoi dirigenti. L'incazzatura generale è stata subito palpabile negli uffici del Viola Park, con Barone che ha iniziato a telefonare compulsivamente a tutti i protagonisti della vicenda, fino a litigare ad alta voce con gli omologhi della Roma.
Ovviamente sono state tante anche le telefonate con l'Argentina. Burdisso ha iniziato a chiamare il River alzando il pressing e i toni dopo che, su espressa richiesta dei Milionarios, la Fiorentina aveva lasciato in pace il giocatore in vista degli ottavi di finale di Copa Libertadores poi persi dalla squadra di Demichelis. L'inserimento della Roma è stato frustrante per chi si era comportato nel modo giusto, partendo dai contatti tra club, poi con il giocatore e il suo agente per arrivare a un accordo che andava solo perfezionato. Anche gli intermediari si sono messi capo chino su documenti e smartphone per sbloccare la vicenda e alla fine la strategia è stata vincente.
Tutto questo anche perché la proposta della Fiorentina "tra ninnole e nannole" supera anche il valore della clausola rescissoria da 25 milioni, mentre quella della Roma raggiungeva a stento i 18. I viola si sono fatti valere e in questo senso non si può altro che complimentarsi con tutti, perché l'operazione è da grande club, un club che ha deciso di fare un investimento pesantissimo per un giocatore che in molti considerano come un potenziale nuovo Lautaro. Dopo tutto, dopo il Toro acquistato dall'Inter, le squadre italiane non avevano più fatto un investimento di questa portata in Sudamerica, sintomo che la Fiorentina fa sul serio e che ha intenzione di non fermarsi qui.
Dopo Ferragosto Amrabat si aspetta di partire con direzione Manchester, ma ancora non ci sono certezze in merito. L'unica è che la Fiorentina non si farà prendere per il collo e che se non arriveranno i 25 più bonus richiesti, il marocchino resterà a Firenze. Volente o nolente. Anche Luka Jovic è in partenza, è cambiata la strategia una volta che i dirigenti hanno capito di poter chiudere l'affare Beltran. Ora Fali Ramadani sta cercando una soluzione, forse in Spagna, o magari in Germania, comunque lontano da Firenze. Ci vorrà un grande sforzo da parte dei suoi agenti, ma il destino è segnato. Significa rivoluzionare l'attacco e dare ragione a chi diceva che il punto debole della Fiorentina l'anno passato era stato proprio la fase realizzativa.
Lo diceva sorridendo anche Italiano. Senza riferimenti troppo espliciti perché il carattere pubblico è aziendalista, ma poi in sede di trattativa per la conferma, ha preteso che venisse cambiato molto ed è stato accontentato. Ma come detto non è finita qui. Gli spifferi parlano di un Berardi irrequieto che negli ultimi 10 giorni di mercato potrebbe finalmente lasciare il Sassuolo. Non significa che sarà viola di sicuro ma che se si aprirà questa possibilità la Fiorentina parteciperà alla corsa. Certo, servirà un'altra cessione in quel caso e Ikoné è in cima alla lista, anche se di offerte concrete per il momento non ne sono arrivate. Occhio anche a Martinez Quarta, Duncan e Barak. Magari non partirà nessuno, ma potrebbero partire anche tutti e tre. Per quanto riguarda Nico Gonzalez, non c'è scritto incedibile sul cartellino, ma il prezzo in mostra è superiore ai 40 milioni e la Fiorentina vorrebbe assolutamente tenerlo a bordo. Solo un'offerta irrinunciabile cambierebbe i piani su di lui. Ad ora nessuno si è avvicinato a queste cifre e quindi meglio così.
Una parola va spesa anche per Castrovilli. L'operazione col Bournemouth evidentemente è saltata per un motivo concreto, visto che il ginocchio dovrà essere operato in giornata a Roma dal professor Mariani. Il numero 10 viola rischia di restare fuori lista e ad un anno dalla scadenza del contratto vorrebbe dire strada ben delineata verso un addio non certo ricoperto di gloria. Dispiace perché il ragazzo non merita tutta questa sfortuna, come non merita i beceri insulti arrivati sui social. L'augurio è che possa rimettersi in breve tempo e che possa proseguire una carriera che sembrava destinata a portarlo a giocare a livelli top. Un abbraccio dal popolo fiorentino sarebbe il minimo da concedergli, la speranza è che lo capiscano anche le capre che lo hanno ricoperto di insulti.
A questo punto è lecito aspettarsi che il 1° settembre la Fiorentina sarà più forte: giusto visto che Italiano punta con decisione a tornare in finale di Conference, playoff permettendo. Una ventata di entusiasmo sta spazzando via i leciti mugugni di inizio estate. Serviva un po' di pazienza, ora si può guardare al futuro con una punta in più di ottimismo. Poi parlerà il campo, finalmente.