ADDIO GIGI MILAN, LA STORIA NON MUORE. BELLE LE DUE PUNTE…MA ITALIANO NON PUÒ. ANSIA PER NICO, SENZA DI LUI È UN’ALTRA SQUADRA. NZOLA HA CAMBIATO FACCIA, FORSE CI SIAMO. MERCATO: TERZINO DESTRO SEMPRE PIÙ VICINO
Gigi Milan ci ha lasciati poche ore fa. Proprio lui, uno dei leoni di Ibrox, anzi, quello che ruggì di più tra andata e ritorno. Doppietta davanti a 80mila scozzesi e centro anche al ritorno, al Comunale, sul tabellino dei marcatori insieme ad Hamrin, giusto per ricordare che i calciatori, quelli veri, fanno la differenza. Maggio 1961, trionfo in Coppa delle Coppe, il primo di una italiana in Europa. Questa è storia e non muore mai. Gigi se n’è andato in punta di piedi, ma la sua impresa farà sempre rumore. Se la Fiorentina è la prima squadra europea ad aver disputato 4 finali nei principali tornei del continente, quelli riconosciuti dalla Uefa, il merito è anche di Milan e di quella meravigliosa squadra diventata immortale con un titolo preciso: gli eroi di Ibrox.
Gigi era un veneto col sorriso sempre in canna, poche parole e sempre giuste. Lo trovavi in viale dei Mille a prendere il caffè o sugli spalti di qualche stadio piccolo a cercare grandi calciatori in erba. Lavoro meraviglioso nel vivaio viola, compresi quei due anni alla guida della Primavera, metà anni Ottanta, presidenza Pontello.
Ciao Gigi, continua a segnare nel giardino viola in cielo.
L’attualità ripropone la Fiorentina in campionato, stazione numero 15 della stagione, impegnata domani (20,45) all’Olimpico contro la Roma. Una gara-tabù visto che nel nuovo millennio n viola hanno vinto solo in 4 occasioni.
Italiano arriva in casa di Mourinho (mister 26 titoli) in piena bufera, naturalmente scatenata dal portoghese abilissimo nel maneggiare armi di distrazioni di massa. Italiano dovrà essere bravo a rendere impermeabile la Fiorentina rispetto ad un ambiente scatenato. Le motivazioni da parte dei viola non mancano: il sogno di scavalcare in classifica la Roma, avanti di un solo punto, riscattandosi dalla brutta prova di Coppa Italia anche se alla fine la Fiorentina è riuscita a guadagnare il passaggio ai quarti di finale. Ma che fatica. Veramente troppa. Speriamo che le scorie di quella sfida siano evaporate in tempo. Non soffermiamoci su nuove verifiche, banchi di prova, esami di maturità, formule che spesso abbiamo utilizzato presentando la partita “bivio” per la Fiorentina. Tanto siamo abituati ad un passo avanti e uno indietro. Con i viola serve pazienza. Al bando i pronostici, stiamo sulla cronaca. Racconta che Gonzalez è in dubbio e questo è un bel problemone per Italiano. Nico è praticamente indispensabile per la Fiorentina: ha segnato 9 gol in stagione di cui 6 in campionato. E non solo. La sua imprevedibilità, quel modo di fare a fette la trequarti avversaria, l’abilità nel realizzare assist e un colpo di testa che è una frustata, lo rendono calciatore importantissimo per i viola e anche per la nazionale argentina. Non averlo a Roma sarebbe un danno per la Fiorentina. Italiano tenterà il tutto per tutto e pensiamo che alla fine riuscirà a mandarlo in campo.
La seconda parte della sfida in Coppa Italia di mercoledì scorso, ha visto impiegati contestualmente Nzola e Beltran. I risultati sono stati buoni. Anche noi siamo convinti che quei due insieme potrebbero creare qualche difficoltà alle difese degli altri. Non sono pochi nemmeno i tifosi che gradirebbero questa situazione, ma Italiano non può. La domanda è semplice: chi dovrebbe uscire per far loro posto? Col 4-2-3-1 toccherebbe a Bonaventura. Cioè l’altro interprete fondamentale di Italiano con i suoi 6 gol in campionato. Altrimenti un altro modulo: il rombo, fatto con un trequartista, Bonaventura o Barak e due punte, Beltran e Nzola. E Gonzalez dove andrebbe? Insomma, comunque la si giri diventa dura acchiappare la soluzione giusta. Stante così le cose, assisteremo alla staffetta tra i due centravanti o ad un 4-2-4 da adottare per i finali di gara arrembanti. Da scartare, poi, il 4-3-3 perché francamente Beltran esterno proprio non ci piace.
Prendiamoci quel che poco di buono che abbiamo notato col Parma. Studiando la fisiognomica di Nzola ci siamo accorti che dopo il bel gol segnato agli emiliani, il suo volto ha cambiato espressione. Più sorridente, rilassato, convinto. Ma non è stato solo per la rete, probabilmente anche perché da qualche minuto la Fiorentina aveva attivato la modalità “lancione”, palloni golosi per uno come l’angolano abituato a fare il centroboa, a giocare di sponda, facendo a sportellate allargando le braccia, con l’uomo attaccato alla schiena. Una manovra vecchia come il calcio, ma sempre redditizia quando il destinatario del pallone è abilitato a quel genere di mansione. La sua faccia diventa una speranza, forse siamo su una strada nuova. Nzola serve tanto alla causa viola.
La Fiorentina si sta muovendo sul mercato, pare che sul fronte del terzino destro sia molto avanti. I dirigenti sanno che Dodò rientrerà da un infortunio grave e serviranno un po’ settimane prima di ritrovarlo al cento per cento. La sensazione è che Dodò sarà veramente pronto nella prossima stagione. C’è Kayode che sta bruciando le tappe, mentre Pierozzi non sembra incontrare pienamente la fiducia di Italiano, il ragazzo andrà a giocare. Lo Spezia potrebbe essere una valida soluzione. Ecco perché c’è bisogno di un esterno basso. In Italia c’è Alessandro Zanoli, nel Napoli non ha chance e lui vuole giocare. All’estero sono usciti i nomi di Milan Gajc, classe ’96, serbo del Cska Mosca e di Josip Juranovic dell’Union Berlino. Non è sicuro che esca da questa rosa il nuovo difensore viola, ma è certo che la Fiorentina lo stia cercando con grande determinazione.