UNA FIORENTINA TROPPO SIMILE A SÉ STESSA CHE PROSEGUE NELLA DIETA FERREA DA VITTORIE. LE COPPE LA VIA DI FUGA PER LE AMBIZIONI DEL PRESENTE PRIMA DELL’INEVITABILE RICOSTRUZIONE

16.04.2024 10:21 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
UNA FIORENTINA TROPPO SIMILE A SÉ STESSA CHE PROSEGUE NELLA DIETA FERREA DA VITTORIE. LE COPPE LA VIA DI FUGA PER LE AMBIZIONI DEL PRESENTE PRIMA DELL’INEVITABILE RICOSTRUZIONE

E’ difficile accontentarsi del pareggio raggiunto dalla Fiorentina dopo il rigore di Gudmundsson che aveva portato in vantaggio il Genoa, eppure di questi tempi c’è persino di che rallegrarsi di come i viola siano riusciti a raddrizzare una sfida che si era messa male.

DUE SOLE VITTORIE NEL 2024
La dieta ferrea da vittorie prosegue ininterrotta per un gruppo che nel 2024 ha portato a casa i tre punti soltanto due volte, con Frosinone e Lazio, collezionando un cammino da bassa classifica che allontana sempre di più le zone europee della classifica. Peggio della Fiorentina nel girone di ritorno hanno fatto solo il Frosinone (8 punti), il Sassuolo (7) e la Salernitana (3), un cammino da metter a rischio la salvezza.  E dire che, almeno nel primo tempo, la formazione di Italiano era parsa un filo più brillante di quanto non le era capitato di recente, almeno in termini di produzione offensiva. Nello specifico è certamente sfortunato Belotti che vede annullarsi il gol per un fuorigioco ai limiti, dopo un bell’invito di Beltran, ma è nell’arco dei 90 minuti che la prova della Fiorentina resta come minimo deludente.

L’ENNESIMA DISTRAZIONE DIFENSIVA E POCHE OCCASIONI DA RETE
Perchè se è soprattutto l’ennesima amnesia di Quarta a consentire al Genoa di passare in vantaggio, e nell’occasione oltre all’argentino le responsabilità chiamano in causa Parisi per il fallo su Ekuban, è alla lunga distanza che la manovra dei viola pare deficitaria. Senza grandi spunti, con poche idee, spesso troppo prevedibili e talvolta confuse. Italiano prova anche a rimescolare le carte nella ripresa, inserendo Nico, Kouamè e Mandragora dopo che Arthur aveva rilevato Duncan a inizio secondo tempo, ma ancora una volta soprattutto il nazionale argentino è lontano parente della miglior versione del trascinatore col 10 sulle spalle e, anzi, il rigore poi tolto dal VAR per un presunto fallo ai danni di Retegui rappresenta l’unico vero grande brivido della ripresa.

LE COPPE PER SALVARE LA STAGIONE PRIMA DI AVVIARE LA RICOSTRUZIONE
Sotto questo profilo le accuse di una Fiorentina di nuovo troppo simile a sè stessa, o almeno alla versione scivolata in basso dal quarto posto d’inizio gennaio, non possono che ricadere anche sul tecnico che adesso non può far altro che puntare in modo netto sulle ambizioni legate alle coppe. Giovedì nel ritorno dei quarti di Conference con il Viktoria Plzen, e una settimana più tardi contro l’Atalanta, la Fiorentina si gioca le residue speranze di gloria nel corso di un’annata in cui la squadra ha rallentato il passo giornata dopo giornata. Certamente non aiutata dal mercato di gennaio, quando il quarto posto poteva favorire ben altre riflessioni, ma ora appesantita da un ambiente che sembra sommerso dall’apatia. Per un presente che non entusiasma e per un futuro che sarà inevitabilmente di profonda ricostruzione.