VIOLA, NULLA È PERDUTO MA CON L'ATALANTA RESTA UN CHIARO DIVARIO. FINALE DI CONFERENCE E 8° POSTO, SI PUÒ FARE. SOTTIL, ORA DIMOSTRA CHI SEI

26.04.2024 10:01 di  Andrea Giannattasio   vedi letture
VIOLA, NULLA È PERDUTO MA CON L'ATALANTA RESTA UN CHIARO DIVARIO. FINALE DI CONFERENCE E 8° POSTO, SI PUÒ FARE. SOTTIL, ORA DIMOSTRA CHI SEI

La “nuttata” è passata e ha portato con sé meno scorie del previsto, dopo la debacle di Bergamo. In fondo - verrebbe da pensare un po’ cinicamente - questo è più o meno lo stesso spogliatoio che lo scorso anno ha perso due finali nel giro di dieci giorni e sa bene come ci si rialza dalle batoste. Anche su questo aspetto - e su una stagione che ha ancora molto da dire per la Fiorentina - ha fatto leva Vincenzo Italiano nel discorso che ha tenuto alla squadra ieri, nel primo giorno in cui i viola si sono ritrovati dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia. Un faccia a faccia schietto, sincero per eliminare qualsiasi rammarico dopo il poker incassato al Gewiss e per guardare con ottimismo non solo alla imminente semifinale di Conference League ma anche alla rincorsa verso l’Europa tramite il campionato, che per Biraghi e soci dopo un calendario in salita potrebbe regalare un epilogo più agevole.

Circa il tonfo di Bergamo restano semmai altre riflessioni da fare. Ovvero che sono stati proprio i 90’ di mercoledì a evidenziare quanto divario (tecnico e non solo) ci sia ancora tra Atalanta e Fiorentina, due squadre che in questi anni - con l’eccezione del 2021/22 - sono andate a caccia di obiettivi ben diversi (i nerazzurri hanno sempre puntato alla Champions, i viola sono sempre stati almeno due passi indietro) e che hanno scelto di fare investimenti con modi e tempi opposti (il nuovo Gewiss Stadium, al pari del Viola Park, è un vero e proprio gioiello ma sotto l’aspetto della programmazione sportiva la Dea si sta dimostrando anche in quest’annata decisamente più lungimirante). Basta analizzare i dati proposti da Rtv38 lunedì scorso - relativi ai soldi spesi sul mercato dal 2019 ad oggi dalle due società (LEGGI QUI) - per capire quale indirizzo societario la famiglia Percassi e quella Commisso abbiano scelto di dare ai rispettivi club.

Questione di priorità. E di conseguenza di ambizioni. Perfettamente sintetizzate dai cambi che, dalla panchina, Italiano e Gritti hanno potuto fare durante la sfida di due giorni fa, nel momento più topico del match: il tecnico viola, gravato dal rosso a Milenkovic (a proposito: urgono serissime riflessioni a fine anno sul futuro del serbo, il giocatore più pagato della rosa e fin qui protagonista più di prove incolori che di gare da leader), è stato costretto a mandare in campo Comuzzo, Duncan e Ikoné mentre l’omologo nerazzurro, optando per Miranchuk, Lookman e Pasalic, si è persino permesso il lusso di lasciare in panchina un calciatore - Bilal Touré - pagato 30 milioni solo l’estate scorsa. La differenza, al di là dei tanti episodi sfortunati che hanno giocato contro la Fiorentina, sta tutta qui.

Fatte queste doverose analisi, in virtù della quali resta difficile puntare il dito solo e soltanto sull’allenatore come troppo spesso accade a Firenze, adesso è tempo di concentrarsi sul futuro e sui prossimi impegni che i viola dovranno affrontare. L’esercizio peggiore che adesso città, tifosi e squadra potrebbero fare è quello di piangersi addosso e di mandare alle ortiche tutto ciò che di buono ancora resta e può arrivare in dote. Il doppio confronto con il Club Brugge è alle porte e può ancora regalare molti sorrisi, esattamente come il campionato dove i viola vogliono risalire almeno un’altra posizione per guadagnarsi l’Europa anche nella prossima stagione. Gli obiettivi dunque non mancano e in tal senso sarà fondamentale l’apporto di tutti. Persino dei calciatori che fin qui sono stati più criticati.

In tal senso un pensiero finale lo rivolgiamo a Riccardo Sottil, finito pesantemente nel mirino di stampa e addetti ai lavori alla luce delle sue ultime prestazioni. Il classe ’99 (che con prove non esaltanti e qualche uscita social infelice non ha certo contribuito ad aumentare il suo tasso di gradimento) deve essere un elemento fondamentale in questo finale di stagione e dunque, forse, sarebbe opportuno alleggerire il carico di pressioni e di accuse su un giocatore che, al di là degli errori commessi, ha sempre lasciato tutto in campo, dando il massimo per la maglia viola. La sua freschezza e i suoi lampi, magari già dopodomani contro il Sassuolo, devono essere armi decisive per questo finale di stagione.