NON CONTA COME SI GIOCA, MA COME SI VINCE. SEMIFINALE EUROPEA POSSIBILE, IL RESTO VERRA'. VIOLA PER FAVORE, NON MOLLATE IL CAMPIONATO. ARRIVA GILARDINO, MA AQUILANI È IN VANTAGGIO. C'È BISOGNO DEL MIGLIOR ITALIANO... ADDIO ROBERTO, ANIMA VIOLA

13.04.2024 10:50 di  Mario Tenerani   vedi letture
NON CONTA COME SI GIOCA, MA COME SI VINCE. SEMIFINALE EUROPEA POSSIBILE, IL RESTO VERRA'. VIOLA PER FAVORE, NON MOLLATE IL CAMPIONATO. ARRIVA GILARDINO, MA AQUILANI È IN VANTAGGIO. C'È BISOGNO DEL MIGLIOR ITALIANO...  ADDIO ROBERTO, ANIMA VIOLA
FirenzeViola.it

Proviamo a dire basta. Proviamo con la cimosa in mano a cancellare Plzen e quella brutta partita. Non solo per colpa della Fiorentina. Lo spettacolo è stato triste anche per un catenaccio dei cechi da modernariato del calcio. I viola ci sono cascati con tutti e due i piedi nelle sabbie mobili del Plzen. Hanno combinato poco o nulla, la miseria di due tiri in porta, d'accordo. Ma serve continuare a parlarne? In questo momento della stagione non conta più come si gioca, ma conta solo vincere (a dir la verità sempre...).

La Fiorentina ha problemi, è visibile a tutti, ma pensare di risolverli nei 40 giorni finali pare un'impresa. Meglio lasciar perdere. L'estetica è svanita, speriamo sia rimasta un po' di sostanza. Lo scialbo pareggio col Plzen può diventare un arcobaleno con un gol viola al ritorno, magari sporco, che consenta di andare avanti in coppa. La semifinale è a portata di mano, nonostante tutto. Sembra che ce lo stiamo dimenticando. Solo prosa, nessuna poesia. È un'annata così, la Fiorentina gioca con gli alti e i bassi, come sulle montagne russe. Ma la concretezza può regalare gioie incommensurabili anche senza il possesso palla. Quello di Torino ha toccato la vetta del 75 per cento per i viola, ma i 3 punti sono andati alla Juve che nella ripresa non è parsa molto diversa dal Viktoria, per atteggiamento s'intende. 

Le criticità dei viola sono note: esterni e attaccanti non segnano, la manovra offensiva è anemica. Non è solo colpa loro se non arrivano rifornimenti. La palla gira tanto, ma piano e questo è il problema. La Champions spiega bene il concetto di tempo-spazio. Abbiamo visto partite in questi giorni che ci hanno fatto sentire lontani purtroppo da quello spettacolo. 

In difesa sovente ci sono incertezze che vengono pagate carissimo. La Fiorentina non sta bene, ma nemmeno così male da indurci a ritenere tutto finito. Coppa Italia e Conference sono obiettivi forti, possono essere inseguiti. Intanto la Fiorentina deve eliminare la sorprendente Atalanta (che vittoria a Liverpool), servirà un'impresa, e guadagnare la finale di Coppa Italia (sarebbe la seconda consecutiva). Poi rimandare a casa i cechi per sbarcare nella semifinale di Conference. Anche giocando male, sporco, con furbizia, cinismo, mestiere, ma raccogliendo il risultato. Questa è l'unica cosa che conta. 

Italiano dovrà fare uno sforzo, farsi venire un'idea. Oa serve il miglior Italiano, quello che ha saputo sempre reinventarsi quando gli cedevano o non gli confermavano giocatori importanti: Vlahovic e Torreira, tanto per non fare nomi, ma solo cognomi. Non deve bastare una tattica oltre modo difensivista a fermare la Fiorentina. I viola devono trovare almeno una via alternativa. E qui ci vuole Italiano, è lui lo stratega. Anche perché chiediamo un favore alla Fiorentina: non mollare il campionato. C'è ancora la possibilità di raggiungere l'Europa via classifica, una zona allargata dalla quasi certa partecipazione della quinta italiana in Champions, fino ad arrivare all'ottavo posto se si verificheranno delle giuste combinazioni. 

Il prossimo avversario è il Genoa di Gilardino, protagonista di un'eccellente stagione. Alberto è uno dei nomi nel mirino della Fiorentina per il dopo Italiano anche se le ultime indiscrezioni lo danno in fase di rinnovo con il Genoa. A proposito di parole: quelle di ieri di Aquilani, "onorerò queste ultime partite", sembrano il preludio ad un addio sicuro a Pisa. Alberto rimane in pole position nella testa del club viola e le ragioni sono tante. Non è sicuro che allenerà la Fiorentina il prossimo anno, ma le probabilità sono in crescita.

Arriva la triste notizia della scomparsa di Roberto Cavalli. Se ne va un fiorentino vero, che ha rappresentato con la sua creatività e il suo modo di fare impresa Firenze nel mondo. Uno stilista di prima grandezza che però nel cuore e nell'accento non ha mai dimenticato la sua città. Un tifoso viola sempre schietto e sincero anche quando c'era da fare qualche sana polemica. Dalle sue parole trasudava sempre un amore sconfinato per la Fiorentina. Addio Roberto.