LA VIA MAESTRA PER ATENE PASSA DA PLZEN

11.04.2024 10:08 di  Stefano Prizio  Twitter:    vedi letture
LA VIA MAESTRA PER ATENE PASSA DA PLZEN

Dopo la sconfitta con la Juventus, i viola hanno dato ancora una volta l’impressione di essere un gruppo in smobilitazione, i protagonisti, alcuni un tempo più baldi, specie nella prima frazione parevano gli sfollati dopo i bombardamenti, smarriti, attoniti, quasi assenti, a cominciare dal mister che mostra d’aver sangue nelle vene solo se irritato da un aggettivo infelice, ‘imbarazzante’, infilato per caso da un cronista in una domanda in sala stampa.

Ma sensazioni ed aggettivi a parte, con un’ altra sconfitta e quella decima posizione tristanzuola in classifica che permane, l’obiettivo europeo in campionato pare dileguarsi definitivamente, peccato che ciò avvenga nell’anno in cui i posti Champions per il campionato italiano si allargano a cinque. Ma la Fiorentina avrebbe dovuto pensarci a Dicembre, quando era 4° e col mercato invernale che apriva a fagiuolo per potersi rafforzare. Il club viola però preferì parlare di ‘frighi pieni’ e puntare sul prestito di Faraoni, 5 presenze in viola finora, e il prestito di Belotti, quarto attaccante della Roma, un gol in 875 minuti giocati in viola finora. Ma questa è storia.

Il presente si chiama invece Plzen, città boema da dove passa la strada, capiremo se mulattiera o autostrada, che potrebbe riportare la Fiorentina a giocare la finale di Atene e, vincendola, tentare di far suo un trofeo internazionale e tornare in Europa. Un fatto storico che muterebbe d’un colpo ogni giudizio sull’annata e sul clima di squadra e ambiente. Che la Fiorentina abbia puntato sulla via delle coppe, tralasciando un po’ il campionato, era evidente già nelle dichiarazioni. Infatti la Conference che mesi fa Italiano diceva: ‘vogliamo dedicare a Rocco’, più recentemente è diventata: ‘la Conference che vogliamo dedicare a Barone’.

Ma la strada verso il Pireo, passa giocoforza  dal superamento della retroguardia del Viktoria Plzen che ha fama di tetragona, del resto ogni fortezza è destinata ad essere violata. Ma persino Italiano, convenuto dinanzi alla stampa a Plzen sottolinea la ‘ difesa ermetica’ di questo avversario ‘ tosto e difficile da affrontare’, sebbene l’allenatore viola sembri tenerci particolarmente  a dare di sè un’immagine di piena consapevolezza del valore dell’avversario e della propria intangibilità psicologica rispetto alle tante voci sul suo futuro , ‘non mi disturbano, ho la mia concentrazione’ (forse perchè in cuor suo ha già certezze precise su dove andrà? Per non dire accordi?). Per il resto il tecnico e Barak suonano la carica senza troppi scrupoli prudenziali, Barak parla infatti di ‘vittoria ad ogni costo’, Italiano di ‘difesa che va affrontata con  ogni mezzo, anche il tiro da fuori’. Insomma le premesse, almeno verbali, grondano sicurezza e voglia di vincere.