LA FIORENTINA VOTA LE COPPE... PRIMO TEMPO DA DIMENTICARE, MEGLIO DOPO. IL CAMPIONATO SEMBRA ORA MOLTO COMPLICATO. RANIERI E KAYODE, PROVE CONVINCENTI. AVANTI CON LA CONFERENCE, LÌ C'È SPAZIO

08.04.2024 10:20 di  Mario Tenerani   vedi letture
LA FIORENTINA VOTA LE COPPE... PRIMO TEMPO DA DIMENTICARE, MEGLIO DOPO. IL CAMPIONATO SEMBRA ORA MOLTO COMPLICATO. RANIERI E KAYODE, PROVE CONVINCENTI. AVANTI CON LA CONFERENCE, LÌ C'È SPAZIO
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La Fiorentina ha giocato a Torino un primo tempo imbarazzante e un ripresa buona, purtroppo non è bastato. Ma osservando la modestia della Juventus e un secondo tempo più determinato da parte dei viola, se alla fine fosse saltato fuori un pari nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. Ci ha pensato Szczesny con la manona di richiamo a strozzare a Gonzalez l'urlo in gola. Un sinistro liftato stampato sulla traversa, con la decisiva deviazione del polacco. Nel giro di pochi giorni Carnesecchi e il numero uno della Juve hanno dato forti dispiaceri a Gonzalez che, sia chiaro, a parte quel gesto tecnico non ha combinato molto. E non è stato il solo. Anzi, nel finale l'argentino ha sbagliato un cross in area, quando bastava toccarla a Nzola, che ha fatto arrabbiare tutti. A poco dalla fine Beltran aveva trovato il corridoio giusto, ma quasi sulla linea Nzola ha stoppato la traiettoria. Roba da non crederci. Detto tutto questo è inspiegabile un primo tempo da vuoto pneumatico. E meno male che il Var ha tolto un gol a Vlahovic per fuorigioco di McKennie. In precedenza il guardalinee aveva alzato subito la bandierina sui gol di McKennie e ancora Vlahovic. Gatti prima di segnare aveva preso una traversa e sul vantaggio bianconero il centrale di Allegri l'ha messa dentro dopo che Bremer di testa aveva centrato il palo. 

La Juve ogni volta che spingeva arrivava davanti a Terracciano. Centrocampo inerme, attacco impalpabile, difesa balbettante. 

Dopo l'intervallo Italiano, oltre ad aver svegliato i viola, ha operato cambi giusti che hanno dato più vivacità. 

Detto questo, mancano sempre le stesse cose, cioè la stoccata sotto porta, la ferocia in area, quel guizzo che consente alla Fiorentina di conquistare partite importanti. Da tre anni consecutivi i viola vanno a Torino in campionato contro Allegri, magari giocando pure meglio, poi perdono. 

Il famoso gradino da salire. E adesso, ognuno pensi quello che vuole, questa squadra pare più convinta quando gioca nelle coppe rispetto alla serie A. E' possibile che a 8 turni dal termine, con una classifica non bella, la squadra senta una forma di frustrazione e forse immagini nelle coppe un percorso, non più facile, ma sicuramente più veloce. Con l'Atalanta, formazione di talento, la Fiorentina ha disputato una gara da voti altissimi in pagella. Qualche ora dopo a Torino nei primi 45 minuti non si è vista. Forse, come ha spiegato Italiano, perché troppo timida di fronte alla Juve. 

Il tecnico, però, ha ragione su un punto: ieri a Torino i viola hanno firmato la gara numero 45 dell'annata, in pratica giocano ogni 3 giorni. E' dura, soprattutto per una rosa con dei valori, ma non eccellente. Gli sforzi si pagano e questo a Italiano e ai suoi uomini va riconosciuto. 

Ranieri ha fermato Vlahovic, con abnegazione e puntualità. Kayode sulla destra ha speso quattro polmoni, un solo errore alla fine su un disimpegno. Sono stati loro due le note più liete della serata non luccicante della Fiorentina

Avanti tutta con la Conference, giovedì a Plzen in Repubblica Ceca. Col massimo rispetto degli avversari, ma la Fiorentina ha un'anima già ampiamente espressa lo scorso anno e anche dopo. Sono quarti di finale: la missione è creare le condizioni favorevoli per il ritorno. Sarà una battaglia, ma proprio perché immaginiamo una Fiorentina più tenace in Europa, ci teniamo una porzione considerevole di ottimismo.