FIORENTINA PARI TRISTE MA I VIOLA RESTANO I GRANDI FAVORITI PER LA SEMIFINALE. PERCHÉ NON HA GIOCATO PARISI? BELOTTI E NZOLA NON POSSONO ESSERE IL FUTURO. PERCHÉ NON INCONTRARE SARRI?

12.04.2024 11:00 di  Luca Calamai  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA PARI TRISTE MA I VIOLA RESTANO I GRANDI FAVORITI PER LA SEMIFINALE. PERCHÉ NON HA GIOCATO PARISI? BELOTTI E NZOLA NON POSSONO ESSERE IL FUTURO. PERCHÉ NON INCONTRARE SARRI?
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© foto di Federico De Luca

Che noia. Che Fiorentina triste. La squadra di Italiano non va oltre lo 0 a 0 in casa del Viktoria. E quello che infastidisce è l’atteggiamento di Nico e compagni. Poca fame, poco coraggio. Poca voglia di provare a vincere. Così non va bene. I cechi volevano il pareggio per restare vivi e ci sono riusciti. Dopo le emozionanti sfide di Champions è stato come precipitare nel terzo mondo calcistico. Detto questo la Fiorentina è ancora nettamente favorita per la qualificazione. Non scherzo dicendo che l’obiettivo dei nostri avversari è stato fin dal primo momento quello di arrivare ai calci di rigore. Sono a metà strada. Vediamo di far saltare i loro piani al Franchi.

La gara di Conference testimonia una volta di più i limiti del nostro pacchetto offensivo, Nico ha smarrito l’ispirazione. Quanto a Nzola e Belotti sono più che mai convinto che non sono i bomber giusti per il futuro. Neppure il Gallo che sembra invecchiato di colpo. Il presidente Commisso dovrà pretendere da Pradè, responsabile dell’area sportiva, un centravanti vero permettendo un investimento da trenta milioni. O anche qualcosa in più se i dirigenti viola individuassero, finalmente, la figura giusta.

Torniamo alla partita. Non capivo prima del fischio d’inizio e non capisco dopo perché Italiano non ha fatto giocare Parisi. Rispetto a Biraghi in questo momento va il doppio. Parisi poteva inventarsi qualcosa di diverso in una partita iniziata e conclusa allo stesso ritmo. Speriamo di vedere Parisi almeno nella gara di ritorno.

Chiudo con uno sguardo al futuro. Sarri chiusa la sua esperienza alla Lazio è tornato in Toscana, nella sua Figline. Mi dicono che sarebbe ben felice di fare una chiacchierata con i dirigenti viola. Perché non sperare in un contatto? Quanto meno per un confronto. C’era un vecchio slogan pubblicitario che diceva che una telefonata allunga la vita. Magari una telefonata potrebbe risolvere il problema della futura panchina viola.