QUANDO TUTTO SEMBRA GIÀ SCRITTO

20.05.2013 02:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
QUANDO TUTTO SEMBRA GIÀ SCRITTO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

L'Italia è piena di storie che raccontano di potere. Di recente ci ha lasciato qualcuno da molti ricordato per il motto sul "potere che logora chi non ce l'ha". E se persino il calcio si ferma per onorarne la scomparsa in silenzio significa che, come minimo, un fondo di verità c'è. Partenza larghissima, questa, per arrivare ai verdetti di una stagione che non dimenticheremo facilmente. Perchè la Fiorentina ha giocato un calcio bellissimo, pazzesco, spagnoleggiante come nessuno osava immaginare. Nemmeno i più ottimisti. E perchè, da gennaio a oggi, ne abbiamo viste di tutti i colori.

Ma camminando rasenti lungo gli spigoli dei luoghi comuni, o dei facili vittimismi che da più parti sono stati imputati alla Firenze sportiva e a chi ne parla, non ci soffermeremo più di tanto su quanto accaduto a Siena. Anche perchè dovessimo cadere di nuovo in questo errore ci ritroveremmo punti di vista opposti. Opposti a quella che sembra l'evidenza di un rigore negato ai bianconeri per strattonata a Rosina in area di rigore, e di un rigore invece regalato per un fallo su Balotelli che non c'è. Idem sulle posizioni dei rossoneri in occasione del raddoppio di Mexes.

Parlare di queste situazioni, d'altronde, tirerebbe in ballo gli errori di Bergonzi, peraltro protagonista con una doppia espulsione nel giro di un minuto. E quella scarsezza arbitrale che tutti testimoniano, salvo accettarne di buon grado anche la conseguente sudditanza psicologica degli arbitri in questione, nei confronti delle big. Se, in altri termini, al Milan fa comodo per raggranellare 30 milioni di euro un rigore generoso a 10' dalla fine della stagione, a Bergonzi farà comunque comodo in futuro la severità del fischio di Siena. Magari la prossima volta che ci sarà un big match da arbitrare, oppure fino allo stop imposto dalle moviole televisive e dai fiumi di polemiche dei noti censori nonchè opinionisti del caso. Questa è, del resto, la sudditanza. 

No, non si può davvero far più di tanto riferimento all'ennesima gara contraddistinta da un arbitraggio quantomeno morbido. Serve piuttosto pensare alle dinamiche di un paese nel quale è appunto il potere a fare la differenza. Potere economico, di seguito (se mediatico ancora meglio perchè nel calcio contano sempre di più le televisioni), e perchè no pure politico. Nei toni accesi e spesso persino smaccati della sfida dialettica Firenze-Milano, del resto, alcuni passaggi urlati (dai "poveracci" ai dati sui Milan club in Abruzzo parlare di stile sembra difficile) hanno ricordato da vicino proprio quello che oggi appare come uno dei preponderanti modi per fare politica. E, alla fine, ad averla vinta sono stati i più potenti. Non i più forti. Come infondo capita sovente in questo paese, in ogni ambito.

E' una certezza amara, velenosa, quella che i tifosi viola devono digerire. Comunque sia andata a finire l'annata straordinaria degli uomini di Montella. Ovvero che la bravura della Fiorentina non sia stata sufficiente perchè un determinato traguardo pareva, o doveva, essere già scritto. Un gioco beffardamente falsato, perchè proprio al campionato falsato si era urlato nelle prime schermaglie a distanza. E allora resta da domandarsi quanto valga la pena affidarsi al fair play come unica tutela al proprio progetto e se non sia davvero il caso di prendere le proprie precauzioni. Anche solo con una presenza in Lega più costante, massiccia, pesante. D'accordo uno stile unico come quello del gioco della squadra, ma per quanto ancora la Fiorentina ha intenzione di restare in silenzio? L'esito della gara di Siena, pur restando in ballo fino a 10' dalla fine, sembra proprio che fosse già scritto. E non è di certo la prima volta che accade. I tifosi viola lo sanno più o meno da sempre.

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it