NAPPI, Un peso la 10 per Castro? No, è una figata
L'ex attaccante Marco Nappi, oggi allenatore della squadra giovanile del Beijing U17 in Cina, si è collegato in diretta con Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio. Iniziando da una rivelazione": "Il 4 ottobre ho preso il Covid".
Com'è stato?
"Un paio di giorni di febbre, poi dolori alle ossa e dopo cinque-sei giorni, nonostante un naso importante come il mio, non sentivo più nessuno odore. Ho messo cipolla, aglio, dentifricio... Mi è durata dieci giorni questa cosa, ma sono stato comunque fortunato per non aver avuto grossi problemi. Me la sono cavata bene".
Fiorentina e Genoa si giocano tantissimo...
"Una partitaccia. Poi vediamo che c'è il Benevento che fa risultati, lo Spezia idem, l'Udinese che va a vincere a Roma... Sarà una partita importante, per chi riuscirà a vincere sarà un trampolino di lancio, mentre il pareggio non andrebbe bene a nessuna delle due. Vedo un po' meglio la Fiorentina".
Che succede al Genoa degli ultimi anni?
"Sembra ogni anno sempre la stessa storia, anche se cambiano giocatori e allenatori..".
Quest'anno anche il ds.
"Sì, e non si è capito bene il perché. Ma anche cambiare allenatore in continuazione rende tutto difficile, e vale anche per Prandelli che ora a Firenze deve conoscere i giocatori e capire bene quali sono i problemi e come risolverli".
Alla Fiorentina manca un nove?
"Sì, per me è sempre stato il grande problema. Ormai è da un po', tra l'altro. Alla Fiorentina manca un giocatore come il centravanti dello Spezia, Nzola, uno che tiene su la palla e ti fa ripartire. Quello potrebbe farti fare il salto di qualità".
Questa deve essere l'annata della svolta per Castrovilli?
"Adesso deve esserci la bravura del campione, quella di riproporsi ogni anno, di essere sempre sul pezzo. Oggi vedo giocatori che arrivano in Serie A e in Nazionale molto più facilmente rispetto a prima. Comunque ora si vedrà se è caratterialmente forte, ma per me ha dimostrato il suo valore ed è un giocatore che può dare moltissimo alla Fiorentina. Quando lo vedo giocare mi piace".
Un peso avere la numero 10?
"No... Deve essere una figata! Ma quale peso? Più sei stimolato e hai degli obblighi, più dovresti dare. Il vero problema del calcio, ma questo è un discorso in generale, che nessuno è più attaccato alla maglia. Bisogna lottare per il contratto dell'anno dopo, ma oggi ormai i contratti sono di almeno cinque anni, e questi ragazzi si perdono per strada... Ricordo che noi a 23 anni eravamo sposati con figli, e questo ci impediva di fare i coglioni in giro. Poi chi la campa la famiglia? Secondo voi un giovane di oggi con un quinquennale da un milione non esce il venerdì perché poi gioca la domenica? Assolutamente no. Questo però è solo il mio pensiero".