Il vento della punta centrale: Ioannidis. Listini troppo alti per Piccoli e Pinamonti. Sohm acquisto di qualità e quantità. Fiorentina, condizione ancora precaria. Mercato: ora giocatori più forti

Il vento della punta centrale: Ioannidis. Listini troppo alti per Piccoli e Pinamonti. Sohm acquisto di qualità e quantità. Fiorentina, condizione ancora precaria. Mercato: ora giocatori più fortiFirenzeViola.it
Oggi alle 00:12L'editoriale
di Mario Tenerani

Ottavi di finale di Conference League, la prima metà del marzo scorso. Doppio confronto, andata Atene, poi Firenze, con i greci del Panathinaikos. In Grecia 3-2 per loro, al Franchi 3-1 per i viola e quarti guadagnati. L’oggetto del desiderio della Fiorentina entrò a partita in corso nella doppia sfida, ma a Firenze Fotis Ioannidis segnò anche un gol su rigore verso il termine della partita. Maglia numero 7, alto, bella stazza, Ioannidis nella testa di Pioli potrebbe svolgere egregiamente il ruolo di vice Kean. Un centravanti fisico, bravo ad attaccare la profondità, specialità che Dzeko, trasformatosi in sublime trequartista, non riesce più a praticare (ma anche 10 anni fa, a dire la verità, il bosniaco non era uno specialista di questa azione). Il budget della società per una manovra di questo genere non deve superare i 10 milioni, ma per il greco ne servono una quindicina. Agendo bene sui bonus si può trovare la quadra. Il giocatore è seguito da qualche mese dalla Fiorentina, in pratica da poco dopo il confronto europeo col “Pana”. La pista estera è accreditata anche per le valutazioni dei giocatori. In Italia per gente come Piccoli e Pinamonti, buoni numeri 9, per carità, si parte da una base di richiesta di 20 milioni. In giro per il mondo, invece, sapendo scovare, quindi scegliere, è possibile fare un affare. 

Dalla rosa di 4 pedine richieste da Pioli - due centrocampisti, un vice Kean e un difensore centrale - se ne può togliere una: lo svizzero Sohm è della Fiorentina, oggi farà le visite mediche e poi volerà in Inghilterra. Con 15 milioni il club viola se lo porta a casa, oltre come sempre a un po’ di bonus. Il centrocampista avrà un contratto scadenza 2030 con uno stipendio di circa 1 milione netto a stagione. Ha le peculiarità che cercava Pioli per un rinforzo della mediana: qualità e quantità. Nel mezzo sa fare tutto, si è mosso anche da trequartista, ma il meglio lo dà quando recupera palla - nell’ultima stagione a Parma è stato il quarto in A proprio per recuperi offensivi e il primo in assoluto per accelerazioni - spezza l’azione e si inserisce ribaltando la transizione. E’ alto 188 centimetri, dunque quando bisogna fare a sportellate nel mezzo, si fa sentire. Il sogno sarebbe mettere le mani anche su Kessie, ma l’ex Milan guadagna 14 milioni netti in Arabia e trovare la sintesi sugli emolumenti diventa un’impresa. Però se i manager viola realizzassero un miracolo, il poker della cerniera da sistemare davanti alla difesa sarebbe perfetto: Fagioli-Mandragora e Kessie-Sohm, ma le coppie si potrebbero anche comporre diversamente. Il turnover sui due fronti, Italia ed Europa, sarebbe garantito al massimo. Anche se la situazione di Mandragora va monitorata: se Rolando non dovesse firmare, potrebbe anche finire sul mercato. 

La tournée ha mandato in archivio la prima amichevole: i viola hanno perso 2-0 contro il Leicester, che quest’anno sarà impegnato nella serie B inglese, senza creare grandi pericoli agli avversari. Ma è tutto molto normale: il 3 agosto una squadra italiana non può avere la stessa condizione di un’avversaria straniera che lavora già da tempo. Per Pioli, comunque, tutto ciò è servito a trarre indicazioni: intanto che Beltran, con le valigie in mano, non può fare la prima punta e che Ndour può essere provato davanti alla difesa piuttosto che sulla trequarti. Mentre Richardson più basso non convince. L’artiglieria pesante dei viola è subentrata al 60’ anche se non si sono visti particolari guizzi. Come detto, nessun problema, siamo agli esperimenti del calcio agostano. Pioli si sta formando un’idea in vista del preliminare europeo del 21 agosto. La preparazione deve ancora dare i propri frutti, è normale che al momento i meccanismi siano poco oleati. Quello che ci piace, però, è la mentalità che sta cercando di creare Pioli. La Fiorentina sarà una squadra a trazione anteriore nel senso del pensiero. Essenziale, però, che i manager del mercato viola proseguano con determinazione nel rafforzare il telaio. Occorrono calciatori più forti di quelli attuali, l’unico metodo per accorciare il gap con le squadre migliori. Ma le sensazioni su questo nuova Fiorentina restano molto positive.