TRE GOL PER ENTRARE NELLA STORIA...

15.02.2012 00:09 di  Stefano Borgi   vedi letture
TRE GOL PER ENTRARE NELLA STORIA...
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Tre gol tutti insieme non capitano ogni giorno. Di contro Adrian Mutu e Gabriel Batistuta non avevano certo bisogno di questo per entrare nella storia. Loro ci stavano già di diritto: il primo come "fenomeno", emblema privilegiato del "Prandelli show", Il secondo come goleador storico della Fiorentina con 152 reti realizzate in serie A (record assoluto). Però quel 15 febbraio a(2009 per Adrian, 1996 per Gabriel) è qualcosa di più, per entrambi il momento più alto di una carriera colorata di viola. Ma andiamo con ordine, e partiamo in ordine cronologico inverso. Cominciamo quindi col beatificare quel Genoa-Fiorentina del 15 febbraio 2009 nel quale il "fenomeno" di Calinesti decise di... miracol mostrare. Un pò a tutti, al pubblico di Genova, a Firenze tutta, all'Italia intera. Fiorentina reduce da tre vittorie consecutive con Napoli, Bologna e Lazio (quest'ultima raggiunta al '90 dopo che, come dicono a Bologna, Frey aveva fatto i bambini con i baffi...) ma mai del tutto convincente. Genoa, invece, in grande spolvero che parte inarrestabile e dopo 56' è già in vantaggio per 3-0. Le due squadre sono vicinissime in classifica, si giocano il quarto posto che vuol dire Champions League, l'entusiasmo dice Genoa l'esperienza dice Fiorentina. Quel giorno sembra tutto deciso: il Genoa è più forte e sarà lei a salire sul palcoscenico europeo più prestigioso. Però, c'è sempre un però. C'è Adrian Mutu con il quale fare i conti. Adrian accorcia su rigore al 59', accorcia ulteriormente (con un pò di fortuna, va detto) all'80', pareggia miracolosamente al 93' con un tiro a girare che fa 3-3 e manda su tutte le furie Preziosi e Gasperini. Ma la fortuna (audacia?) della Fiorentina non finisce quì. Sette giorni dopo, infatti, si replica e Fiorentina-Chievo viene decisa ancora una volta dal romeno che sfrutta un appoggio di Bonazzoli e scarica il 2-1 vincente alle spalle di Sorrentino. E' il 95' e non si era mai visto (almeno a Firenze) che una squadra segnasse in pieno recupero per due partite consecutive. Il campionato viola proseguirà tra alti e bassi, comunque sufficienti per conquistare un posto in Champions League, sempre sotto il segno di Adrian Mutu.

Un salto indietro di 13 anni e troviamo (come abbiamo detto recentemente in occasione del suo compleanno) il "più grande di tutti": Gabriel Omar Batistuta. Anzi...stavolta andiamo più in là: quel Fiorentina-Inter semifinale d'andata della Coppa Italia '95-'96, fu l'apice, lo zenith della carriera di bati-gol, la sera che lo vide al massimo della forza fisica, tecinica, mentale...praticamente devastante, immenso, inarrestabile. Stop con le iperboli e andiamo in cronaca: è il 15 febbraio 1996, si gioca la vera finale di coppa Italia tra Inter-Fiorentina (l'altra semifinale è tra Atalanta e Bologna), e l'andata è a Firenze ore 20,45. E' una Fiorentina che ben figura in campionato (terminerà al terzo posto a pari merito) ma che annusa il trionfo nella coppa nazionale, 21 anni dopo la finale di Roma del 1975. Sale in cattedra Gabriel Batistuta, quella sera..."Re Leone" più che mai. Dopo 14' fallo da rigore su Baiano lanciato da Bigica: calcia Batistuta... 1-0. Pareggia Ganz al 32' ma è solo un incidente di percorso Al 47' Rui Costa imbecca magistralmente Gabriel, stop di petto a seguire e pallonetto beffardo alle spalle di Pagliuca. Fantastico, di pregevolissima fattura: Fiorentina-Inter 2-1. E' l'86', ancora un contropiede, ancora Rui Costa pesca Batistuta lanciato verso la porta avversaria, esterno destro in corsa, palo...rete. Fiorentina batte Inter per 3-1. Nel ritorno, poi, ancora il "Re Leone" griffa la vittoria gigliata prima del trionfo finale sull'Atalanta di Mondonico. Quella sera Batistuta sembrava un incrocio tra Gerd Muller e Van Basten, forza, classe, agilità...il prototipo dell'attaccante perfetto.

Adrian Mutu e Gabriel Batistuta...non hanno mai giocato insieme. Si sono annusati, sfiorati, ma mai incrociati. Eppure sarebbero stati la coppia perfetta: potenza ed agilità, forza fisica e tecnica individuale, istintività e capacità di ragionamento... Una miscela esplosiva, tutto per il bene della Fiorentina. Peccato, ne avremo viste delle belle...