VIOLA, LE ATTENUANTI CI SONO MA BISOGNA LAVORARE SULLA MENTALITÀ. ROSSI, CHE GIOIA! OGGI I VERDETTI SUI FATTI DI ROMA: SERVE IL PUGNO DI ACCIAIO
Le attenuanti, comunque la si voglia vedere, un po' ci sono dopo la debacle del Franchi. Motivazioni ridotte all'osso dopo un ko in Coppa Italia che pesa ancora come un macigno, una non-pressione dell'Inter sui ragazzi di Montella (ma quando mai, in fondo, c'è stata sul serio da parte dell'armata brancaleone nerazzurra?) ed un undici totalmente infarcito di riserve mai provato prima. Un mix espolosivo che ha cozzato contro il muro del volenteroso Sassuolo (complimenti, che attacco!), che di motivazioni, invece, ne aveva da vendere. Quattro sberle ed i primi fischi della stagione tra le mura amiche. Una nota piuttosto stonata all'interno di un campionato in cui al Franchi - big a parte - la Fiorentina aveva dettato la sua spietata legge con le medio-piccole. E anche sotto questo aspetto, quello mentale, i miglioramenti andranno pesantemente attuati, oltre a quelli (sacrosanti) che Montella richiede a livello di tasso tecnico per la viola 3.0 del suo ciclo.
Il motivo per sorridere dopo lo schiaffo neroverde, comunque, c'è: e corrisponde al nome di Pepito Rossi. I numeri di Giuseppe nello spezzone di gara contro il Sassuolo sono inquietanti: dentro al 20' della ripresa, gol 7' minuti dopo e rete del clamoroso 4-4 sfiorata a 5' dalla fine grazie ad un super intervento di Pegolo. E' la 15a perla in campionato dell'italo-americano, il 15° sigillo segnato a quattro mesi di distanza dal suo grave ko al collaterale e proprio contro la squadra a cui aveva per l'ultima volta gonfiato la rete nel 2013. Il Franchi, nonostante le quattro pere incassate, ha esultato come un gol vittoria al 90' contro la Juve e Pepito, con gli occhi gonfi, è tornato ad alzare le mani al cielo, in ricordo del padre. Quanto è mancato GR49 a questa viola...
Chiusura, doverosa, ancora una volta sugli inquietanti fatti di quattro giorni fa a Roma. Oggi, salvo rinvii, sono attese le decisioni del giudice sportivo Tosel a proposito delle scene da far-west della notte capitolina in curva Nord. Si attendono, ce lo auguriamo davvero, misure drastiche nei confronti di quanti, tra i tifosi del Napoli, hanno reso la finale di Coppa Italia la scenografia di un film horror. Poi daspo a pioggia e sacrosanta squalifica del campo. Bombe carta, fumogeni e bengala lanciati selvaggiamente non devono passare impuniti. Il messaggio che nel calcio è ancora tutto lecito da parte dei delinquenti deve essere spazzato via già da oggi.