TRA NEWCASTLE E LA LETTERA DI ADV

07.08.2011 22:06 di  Leonardo Petri   vedi letture
TRA NEWCASTLE E LA LETTERA DI ADV

Da Newcastle giungono sensazioni positive. Pochissimi hanno visto la partita ma le cronache (come si sarebbe potuto dire cinquantanni fa) raccontano di una squadra in grado di tenere i ritmi degli inglesi su un campo impervio e addirittura meritevole della vittoria. Non avendola vista ciò che posso dire del match finisce qui, osservando però che quella del St James's Park resta per il momento l'unica amichevole degna di nota dell'estate fiorentina. Vedremo se gli echi delle giocate viola in terra d'Albione ridesteranno l'entusiasmo sopito. Sospetto che ci voglia qualcosa in più, nonostante la grancassa gigliata debba giustamente aggrapparsi ad ogni circostanza per provare a ridestare un po' di sano interesse intorno alla squadra, e ipotizzo un problema di carattere strutturale. Sì, perché se l'a.d. Mencucci dopo il match non ha trovato di meglio che parlare degli pseudotifosi sono contro a prescindere i casi sono due: o non c'è la volontà di creare un dialogo col pubblico viola o, più semplicemente, non se ne è capaci. In questo caso propoendo per la seconda ipotesi perché, e il discorso è generale, quando non si è in grado di fare la minima autocritica diventa difficile, se non impossibile, qualsiasi tipo di confronto. Aggiungo un particolare. Negli ultimi due anni, cioè da quando la Fiorentina è entrata, per così dire, in regime di autofinanziamento inseguendo il fair play finanziario, i risultati del campo, in campionato dove cioè ci si confronta con tutte le altre realtà, hanno portato ad un nono e ad un undicesimo posto, i bilanci hanno, in entrambe le circostanze, necessitato di una ricapitalizzazione dei Della Valle e la perdita secca, in termini di abbonamenti, si aggira intorno alle diecimila unità. Nonostante questo la società continua legittimamente a sostenere di star facendo il meglio possibile per rendere la squadra competitiva, sistemare i bilanci riducendo il monte ingaggi e ricreare un feeling con i tifosi. Delle due l'una o sono molto sfortunati o qualcosa è stato sbagliato, se mi è consentito esprimere la mia opinione in attesa del 31 agosto quando potremo avere le idee chiare sul tipo di squadra che sarà stata allestita.

P.S.: Scopro che contemporaneamente a me ha scritto qualcosa di ben più importante Andrea Della Valle. Il patron viola, in sintesi, lancia una richiesta a Firenze, un dibattito in cui dovrà definitivamente venir fuori con chiarezza cosa vogliono i veri tifosi viola dalla proprietà. Devo dire che dal 1857, anno di fondazione del primo club della storia, lo Sheffield Utd, non si ricorda, da parte di un proprietario di squadra di calcio, qualcosa di simile. Ma evidentemente, essendoci sempre una prima volta, toccherà a Firenze segnare la strada maestra di questa nuova metodologia di gestione di una società. Detto questo, e considerando lodevole l'iniziativa, chiederei a Della Valle di chiarire alcuni punti per meglio approcciarsi ai lavori. Lui parteciperà al dibattito, sarà semplice auditore o vorrà solo esserne informato a lavori ultimati? Chi potrà parteciparvi? I tifosi veri indicati nella lettera saranno specificati con appostie lettere-invito recapitate direttamente a casa o vi sarà una serie di prove preventive per dimostrare l'effettiva fede viola? C'è poi un'affermazione che meriterebbe un approfondimento: cosa significa esattamente, noi non inizieremo il prossimo campionato con questo clima? Lei, dottor Della Valle, non verrebbe più a Firenze? oppure cercherebbe di cedere rapidamente la società o, peggio ancora, intende, qualora il clima non dovesse cambiare, ritirare la squadra? Infine un umile consiglio, aspetterei comunque il 31 agosto per avviare qualsiasi tipo di dibattito, le idee saranno senz'altro più chiare per tutti.