LA LEGGE DEI GRANDI NUMERI

24.09.2013 00:00 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
LA LEGGE DEI GRANDI NUMERI
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Forse non tutti sanno che... la Fiorentina ha perduto le ultime 12 partite disputate a San Siro contro l'Inter. Nello specifico 11 di campionato più una di coppa Italia. Si, avete capito bene: la Fiorentina non coglie un risultato positivo (attenzione, nemmeno un pareggio!) a Milano contro i nerazzurri dal 7 maggio 2000, quando una doppietta di Chiesa, un gol ciascuno di Batistuta e Bressan fissarono il risultato su un roboante 4-0. Era la Fiorentina del Trap, era l'ultima Fiorentina di Bati-gol. Sopratutto, da allora, la Fiorentina le ha perse tutte. Molte di misura, qualcuna più pesante come la successiva del 21 aprile 2001... 4-2 per l'Inter con doppietta di Vieri, Dalmat, Hakan Sukur e reti di Chiesa e Bressan per i viola di Mancini. Di lì a poco ci sarà una finale di coppa Italia. Allora l'avversario fu il Parma, allenato da Ulivieri: vinse la Fiorentina che si aggiudica il sesto trofeo nazionale della sua storia. In totale, dal 2001 al 2013, tra Inter e Fiorentina alla Scala del calcio si sono giocate 12 partite con altrettante vittorie nerazzurre, addirittura 26 a 7 lo score dei gol a favore dell'Inter. A sublimare il tutto il doppio confronto dei mesi febbraio-aprile 2010 per la semifinale di Tim Cup. Tanto per cambiare due vittorie interiste: 1-0 a Milano gol di Milito al 34', 1-0 a Firenze gol di Eto'ò al 60'. Si chiama "Legge dei grandi numeri", altrimenti chiamato "Teorema di Bernoulli", nome dovuto a Jakob Bernoulli primo formulatore di tale teoria. "Essa descrive il comportamento - recita Wikipedia - della media di una sequenza di "n" variabili causali indipendenti e caratterizzate dalla stessa distribuzione di probabilità (n misure della stessa grandezza, n lanci della stessa moneta ecc.) al tendere ad infinito della numerosità della sequenza stessa (n)". Impossibile capirci qualcosa. In parole povere una teoria tanto ferrea, quanto destinata prima o poi a cadere. Ed è quello che si augurano i tifosi viola.

SQUADRA CHE VINCE... Certo le premesse, viste le assenze, non sono delle migliori: confermata la squalifica di Pizarro, permangono le lungodegenze di Gomez e Cuadrado, si va verso la conferma della formazione vincente a Bergamo. Uniche due variabili (poco probabili): Joaquin al posto di Wolski nel 4-3-1-2, Vargas esterno alto a sinistra che trasformerebbe l'ultimo albero di natale in un più classico 4-3-3. In questo caso Joaquin andrebbe a destra, il peruviano a sinistra, con Rossi unica punta. Centrocampo confermato con Aquilani, Ambrosini e Borja Valero. Confermata anche la difesa, con la variante Tomovic fuori, Savic a destra, e l'inserimento di Compper centrale accanto a Gonzalo Rodriguez. Ultima considerazione sull'arbitro: l'anno scorso (quasi in fotocopia... alla sesta giornata, oggi è la quinta) finì 2-1 per l'Inter con i gol di Milito su rigore, Cassano e (udite, udite!) Romulo di testa. Stramaccioni fu bravo ad imbrigliare Montella inserendo il brasiliano Coutinho tra le linee, mettendo così in difficoltà il centrocampo viola. Ancor più "bravo" (nel senso manzoniano della parola) fu l'arbitro Giannoccaro che assegnò un rigore all'Inter per fallo di mano di Gonzalo Rodriguez (l'argentino si proteggeva il volto, ma tant'è...) e poi espulse lo stesso Gonzalo per doppia ammonizione. La domenica dopo i viola batterono il Bologna al "Franchi" per 1-0 nonostante un altro arbitraggio sfavorevole (Orsato), quindi l'1-1 di Chievo dove l'arbitro Guida negò due rigori alla Fiorentina e non espulse Dramè per falli reiterati su Cuadrado. Furono le prime avvisaglie di un finale che è ancora vivo negli occhi di tutti. Ed anche stavolta la Fiorentina è lassù, dove per qualcuno non ci dovrebbe stare. A buon intenditor...