CUADRADO, UN GIOCATORE (QUASI) PERFETTO

23.08.2013 00:00 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
CUADRADO, UN GIOCATORE (QUASI) PERFETTO

Il calcio è un po' come a scuola. Chi ce la mette tutta, ma non ci arriva. Chi potrebbe fare di più, ma non si applica. Come dicono i professori? “E' intelligente, ma non studia”. Poi c'è una terza categoria: quelli bravi, bravissimi, dai quali si pretende sempre il massimo. Perchè sono in grado di raggiungerlo, perchè gli manca poco per arrivare alla perfezione. Ecco, Juan Cuadrado è uno di questi. Il suo gol ha illuminato il Letzingrund Stadion, ha squarciato il cielo di Zurigo, ha riempito il cuore dei tremila tifosi viola presenti. Sopratutto ha portato in vantaggio la Fiorentina ed ipotecato il passaggio del turno. Vogliamo esagerare? Ci ha ricordato il gol di Batistuta a Wembley, un concentrato di tecnica (stop volante sulla corsa), intelligenza (il ragazzo alza gli occhi, non vede nessuno a centro area ed opta per il tiro in porta), precisione e potenza. Il destro sotto la traversa si infila in una manciata di centimetri, piega le mani e la mente del portiere. E poi 90' impreziositi da dribbling, scatti, assist, tiri dalla distanza... di destro e di sinistro. Praticamente perfetto. O quasi... Perchè alla fine arriva la frase di Montella che, allo stesso tempo, è una carezza ed un pugno, è bastone e carota, è comunque una dichiarazione d'amore per il colombiano: “Cuadrado? Mi fa arrabbiare perchè è un giocatore quasi perfetto - chiosa Vincenzo. Però meglio così, perchè quando sarà perfetto ce lo verranno a portare via...” E giù una risata che tradisce la soddisfazione di allenare un vero valore aggiunto, la più grande certezza della stagione che verrà.

QUESTIONE... DI DIAGONALE - Già, ma perchè l'aeroplanino ha voluto mettere in forse la perfezione di Cuadrado? Il riferimento è al gol del Grasshopper, alla diagonale che è mancata, all'attaccante svizzero colpevolmente lasciato solo proprio da un tardivo rientro di Juan. Si sa, il 3-5-2 è impietoso, sopratutto per gli esterni: a loro è chiesto un lavoro massacrante in entrambe le fasi, e quando arriva il cross dalla fascia con l'esterno di difesa che si accentra in marcatura (nello specifico Roncaglia che ha seguito l'avversario a centro area) deve essere l'esterno di centrocampo che rientra e copre il “buco” lasciato dal difensore. Spiegazione un po' articolata, lo riconosciamo, ma suffragata da un lungo colloquio tra Montella e Cuadrado avvenuto a bordo campo, proprio dopo il gol di Anatol. Ma tant'è, si parla di perfezione, si parla di dettagli che attengono ad un patrimonio inestimabile per la Fiorentina, ahimè a metà con l'Udinese. Come ha detto Montella, godiamoci Cuadrado finchè dura, senza porsi limiti, senza pensarci troppo. Intanto stasera, una vespa ha dettato legge tra le cavallette... e non è poco.