ASPETTANDO LA "FATAL" SIENA... 40 ANNI DOPO

Non è vero ma ci credo! E se una volta (anzi due...) c'è stata una "fatal" Verona, perchè non può esserci una "fatal" Siena?
19.05.2013 00:00 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
ASPETTANDO LA "FATAL" SIENA... 40 ANNI DOPO

Che ci volete fare, nel momento del bisogno uno si aggrappa a tutto. E allora ecco che la "fatal Verona" si trasforma nella "fatal Siena", seppur a distanza di 40 anni. Eh già, perchè il protagonista (in negativo) è sempre lo stesso... il Milan. E anche la data  incredibilmente coincide, o quasi: era il 20 maggio del 1973, ed il Milan di Rivera, di Chiarugi, con Nereo Rocco allenatore perde 5-3 all'ultima giornata col Verona. Ne approfitta la Juventus, il Milan ci rimette faccia e scudetto. Per i più giovani spieghiamo che la "fatal" Verona è diventato ormai un modo di dire, un neologismo che ha fatto epoca. Più o meno come "clamoroso al Cibali", oppure "segnare in zona Cesarini", o ancora... "la dura legge del Partenio". Frasi consegnate alla storia, tratte dalla vita (calcistica) vissuta, spesso sofferta. Stavolta però non si tratta di tricolore, bensì di una semplice qualificazione in Champions League. Ma come non credere ai corsi e ricorsi storici? Al posto del Verona metteteci il Siena, e vedrete che l'aggettivo "fatal"... viene da se.

Del resto il Milan sa già come si fa. Certo sa come perdere uno scudetto già vinto, un titolo già conquistato, un traguardo che sembrava impossibile sfuggire. Detto infatti della "fatal" per eccellenza, c'è anche la seconda "fatal" Verona datata 22 aprile 1990: quel giorno i rossoneri persero 2-1, subirono 4 espulsioni (Sacchi, Rijkaard, Costacurta e Van Basten) e consegnarono lo scudetto al Napoli di Maradona. Il Milan, poi, sa come si fa a perdere qualcosa anche contro la Fiorentina: successe nel campionato 2007-2008, quando a due giornate dalla fine i rossoneri erano avanti di due punti. Alla penultima si giocano Napoli-Milan, Fiorentina-Parma, e succede l'incredibile. I rossoneri perdono 3-1 al San Paolo, mentre i viola regolano i ducali per 3-1. All'ultima... l'apoteosi: inutile il 4-1 del Milan su una demotivata Udinese, provvidenziale la rovesciata di Osvaldo all'Olimpico di Torino contro i granata. La Fiorentina va in Champions, il Milan retrocede in Europa League. Insomma i precedenti ci sono, basta evocarli, basta saperli leggere.

Oggi tocca ai bianconeri senesi regalarci un sogno (costa dirlo, ma è così). Il Milan si fa male da solo, e viaggia sull'orlo di una crisi di nervi: Berlusconi "esonera" Allegri, anche Robinho se la prende con l'allenatore livornese. Per tutta risposta Yepes litiga con capitan Ambrosini, il sito ufficiale denota una caduta di stile "lisciando" Pescara e tutto l'Abruzzo. Galliani, infine, è costretto a scusarsi per il logo Champions posto preventivamente sulle maglie... roba da toccarsi le parti più nascoste del corpo. La Fiorentina, invece, va d'amore e d'accordo: celebra il patto per la Champions con una cena... al maschile, mentre le mogli rispondono con una al femminile. Su Facebook i tifosi viola si sfogano "inventandosi" fioretti degni del "vernacoliere", ma non dimenticano di ringraziare comunque la squadra, protagonista di un'autentica impresa... Champions o non Champions. Per questo la Fiorentina merita il 3° posto, per questo (e tanto altro) merita di rappresentare l'Italia nell'Europa che conta. Di "fatal" c'è solo il destino di un Milan prigioniero delle sue scorrettezze, dei suoi sotterfugi, sofferente di un evidente complesso di inferiorità. E se come ha detto qualcuno: "Non succede, ma se succede..." sarà solo il buon senso che avrà avuto la meglio sull'ingiustizia. Una volta tanto...