ALIBI RESPINTO

03.11.2013 00:36 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
ALIBI RESPINTO
FirenzeViola.it
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Ed ora non cominciamo a cercare alibi. Lo diciamo ai detrattori, ai gelosi, ai “rosiconi”, a coloro che non accettano il colore viola lassù... a più nove sul Milan. La Fiorentina ha vinto, punto. La Fiorentina ha vinto meritando, altro punto. La Fiorentina ha vinto soffrendo, ha saputo essere umile, si è mostrata cinica, quasi operaia. Sopratutto non ha cercato alibi. Anzi, li ha respinti, restituiti al mittente. Gli stessi alibi che già sentiamo adombrare da chi vuole sminuire la prestazione viola. Il Milan? Il peggiore visto negli ultimi anni. Il gol di Vargas? Ma quale gol, è un'autorete bella e buona. Il raddoppio di Borja poi... se non sbagliava il portiere, lo spagnolo quando segnava? E ancora: vi sembra la stessa Fiorentina dell'anno scorso? La manovra, il possesso palla vi sembrano gli stessi? E il Tiki-Taka, dov'è finito? Bla, bla, bla... La verità è che la Fiorentina ha dominato la partita, controllandola, gestendola, colpendo al momento giusto. Come sanno fare le grandi squadre. Vincere 2-0 a San Siro, praticamente senza rischiare, senza una parata di Neto degna di questo nome, non è mai frutto della fortuna, della casualità. E' il risultato di una crescita generale, di una maturità acquisita, della rinnovata forza del gruppo. E come cantava qualcuno, tutto il resto è noia (e invidia).

ALIBI? NO GRAZIE... E tutto questo nonostante Montella ne avesse di motivi per lamentarsi, per sentirsi vittime designate. Citiamo in ordine sparso: l'assenza contemporanea di Gomez, Pizarro e Cuadrado, Ambrosini out dopo mezz'ora, il morale sotto i tacchetti, il trauma Calvarese da dimenticare, da metabolizzare al più presto. In più lo spauracchio Mazzoleni, praticamente un talismano per il Milan (8 vittorie ed un pareggio nei nove precedenti con i rossoneri), allo stesso tempo un incubo per i viola (il recente Fiorentina-Roma ed il "mani" di De Rossi). Montella, invece, ha fatto di necessità virtù: ha rispolverato il “rombo”, ha chiesto a Borja Valero l'ennesimo sacrificio tattico (lo spagnolo si è “spaccato” in un lavoro massacrante tra centrocampo e attacco), ha rischiato Vargas e Matos dall'inizio... ed è stato ricompensato. La Fiorentina riparte da qui, dalla consapevolezza di una rosa intercambiabile, dall'unità d'intenti che investe squadra e società. Senza cercare alibi, senza accampare scuse. Solo con la voglia di vincere e di stupire.