ALLIEVO E MAESTRO

29.11.2014 00:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
ALLIEVO E MAESTRO

Quando il boemo sedeva sulla panchina della Roma, Vincenzino era giunto ormai al suo ultimo anno con la maglia della Sampdoria in quel di Genova ed era ormai ad un passo dalla Capitale sponda giallorossa. La storia tra Zdeněk Zeman e Montella non ha mai avuto l'opportunità di scrivere pagine di destini incrociati ma ha solo raccontato attimi in cui i nostri due protagonisti si sono appena sfiorati. Nel 1999, come abbiamo detto, e nel 2012, quando a Firenze - dopo l'annata maledetta tra Mihajlovic e Delio Rossi - la Fiorentina prima di scegliere Pradè come ds e di puntare definitivamente sull'aeroplanino fece un sondaggio proprio per Zeman, richiesto a gran voce dalla piazza. Solo un contatto (al quale peraltro il boemo aveva risposto con entusiasmo) ma niente più. Anche perché poi nel giro di poco il tecnico di Praga si trasferì per la seconda volta nella Capitale, dove però riuscì a resistere appena otto mesi. Il tempo necessario, in ogni caso, per infliggere a Montella due sonori dispiaceri. Che adesso Vincenzo (magari già da domani al Sant'Elia) avrà voglia di vendicare.

Il primo ebbe come palcoscenico proprio l'Olimpico, stadio nel quale Montella ha per anni incantato il popolo giallorosso ma dove quella volta (era l'8 dicembre) fu costretto a vedere la sua squadra raccattare per ben quattro volte il pallone nella propria rete. Un 4-2 senza storie in cui il vate del 4-3-3 piegò il giovane studente, da sempre ammirato dal calcio spettacolo di Zemanlandia a cui non ha del resto mai smentito di volersi ispirare. Fu un duro colpo per Montella in quella notte, un boccone reso però ben più amaro non appena le strade del boemo e dell'aeroplanino tornarono ad incrociarsi appena 39 giorni dopo. Lo scenario, in quella circostanza, fu il Franchi, in un quarto di finale di Coppa Italia in cui la Roma si presentò a Firenze devastata dagli infortuni in particolar modo in attacco. Ma Zeman, dall'alto della sua esperienza, seppe ancora una volta domare il suo ambizioso allievo: abiurò tra lo stupore generale il suo schema tattico prediletto e fece sua la partita ai supplementari con un 3-5-2 entrato nella storia. Gioco, partita, incontro in due occasioni su due. In attesa di una nuova mossa di Montella...