VOGLIA D'ITALIA

30.03.2015 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
VOGLIA D'ITALIA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

State sereni. Non ci lanceremo in dissertazioni su chi abbia ragione o meno nel tenere di conto gli oriundi per la Nazionale o i metodi di allenamento di Antonio Conte. In tempi di sosta del campionato ci pare sufficiente la massiccia dose di veleni e polemica su quanto accaduto a Marchisio per andare immediatamente oltre, e non è perciò su un aspetto meramente patriottico che ci concentriamo.

Il discorso, semmai, va più in chiave viola, secondo quella prospettiva che da più parti si sente ipotizzare anche per l'imminente futuro. Ovvero sia un processo di italianizzazione che la stessa proprietà viola avrebbe richiesto. Un percorso inaugurato con l'arrivo di Gilardino e Diamanti e, per qualcuno, forse anche alla base di un allontanamento (poi sfociato nell'addio) con Eduardo Macìa.

Una Fiorentina più italiana, in sintesi, non richiederebbe più le sconfinate competenze del dirigente spagnolo, e intanto al club viola vengono accostati i primi profili che rientrerebbero nel novero delle scelte tricolori. Scuffet per la porta, Zappacosta, Darmian e Criscito per la difesa, persino il sogno Verratti per il centrocampo o l'obiettivo Immobile per l'attacco.

Tutti nomi rigorosamente italiani, in linea con quei colori italici di cui i Della Valle vorrebbero rivestirsi. Certo, nome e brand devono gioco forza proseguire nell'espansione globale, ma l'input degli ultimi tempi sembra essere quello di archiviare l'esterofilia e rilanciare il made in Italy. Con una voglia d'Italia che, a Firenze, potrebbe essere del tutto inedita.