TERIM, CHE EMOZIONE. NON DIMENTICO IL LEGAME CON FIRENZE E I TIFOSI

11.03.2017 20:55 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: Luciana Magistrato
TERIM, CHE EMOZIONE. NON DIMENTICO IL LEGAME CON FIRENZE E I TIFOSI

A Firenze per partecipare alle celebrazioni del 90° anniversario della Fiorentina domani, prima della gara con il Cagliari, Fatih Terim ha parlato di tanti argomenti dall'hotel dove alloggia in questi due giorni fiorentini, nel cuore di Firenze. "Sono molto felice ed orgoglioso di essere tornato a Firenze. Ho avuto questo invito dopo 16 anni e quindi sono emozionato di tornare qui dove ho passato dei bellissimi momenti. Sono stato a pranzo con il presidente, Salica e Antognoni ed è bello per un uomo essere ricordato così. Ho inoltre visto il centro sportivo, è tutto cambiato, è tutto più grande e mi piace molto. Anche lo stadio è cambiato. Ho sentito che ci sarà anche un nuovo stadio, complimenti alla società e ai Della Valle. Ho sentito molta nostalgia, quando ho avuto l'invito ho chiamato la mia famiglia e tutti sono stati molto contenti. Io ho passato qui solo dieci mesi ma intensi, ho un grande ricordo di Firenze".

Sul ricordo più bello: "Tanti, tutti belli. Mi viene in mente in particolare la prima partita contro la Reggina con la pioggia e la vittoria. C'era una bella atmosfera. Io non ho dimenticato nulla".

Su un possibile ritorno alla Fiorentina: "C'è una grande società ed ora un bravo allenatore, con una buona rosa. Quando guardiamo il progetto della Fiorentina c'è un obiettivo e la città e la squadra meritano qualcosa di grande. L'importante è rimanere sempre in alto e giocare in Europa. Capisco i tifosi che vogliono vincere perché lo meritano, loro e la città".

Sul Milan cinese: "Il Milan è una grande società, ho ancora degli ottimi rapporti. Berlusconi mi ha aiutato tanto ai tempi del Milan, anche se la Fiorentina è un'altra cosa. Ultimamente tante società cambiano proprietà per motivi economici. La Cina sta facendo tanti passi per diventare grande nel calcio, è una strategia. Se ci riescono sarà importante per loro, ma non voglio decidere al posto di Berlusconi. Il calcio va avanti, pensiamo a Roma e PSG per esempio".

Sull'accoglienza che si attende domani al Franchi: "Sarà molto emozionante, a Firenze c'è un'energia diversa, ero qui con moglie e figli, come se fossi stato un italiano e non un turco. Quando venni Batistuta andò a Roma e tutti erano arrabbiati, ma in quelle difficoltà la gente mi ha protetto e fatto sentire uno di loro. Si è creato un legame speciale, per questo ho grandi ricordi e siamo anche arrivati in semifinale in Coppa Italia. Quando ho visto la finale in cui io non c'ero mi è dispiaciuto ma vidi lo striscione dei tifosi dedicato a me e mi consolò. Significava essere amato e rispettato. Alla fine questi due giorni saranno indimenticabili".

Sulla programmazione: "Oltre agli investimenti è importante portare avanti una filosofia. Certo i soldi ci vogliono ma non sono tutto".

Su chi l'aiutò a Firenze: "Tutti da Antognoni a Dati a Giachetti e tutti i miei giocatori, in particolare Di Livio, Toldo, Pierini, Vanoli e anche Amaral (ride, ndr) che nonostante l'infortunio era sempre nello spogliatoio con noi. Eravamo proprio una squadra, tutti mi hanno aiutato, era un blocco unico anche con la stampa. A Firenze c'è una sola squadra per cui tifano tutti".

Su Cecchi Gori: "Se fosse venuto, l'avrei salutato. Non parlerei mai male di lui".

Su Bernardeschi: "Non conosco i dettagli, la società si tutela come il giocatore, posso dire che lui è un gran talento".

Su Totti: "È un grande giocatore con grande personalità, mi è sempre piaciuto, dovrebbe giocare finché può farlo perché non avremo un altro Totti. È anche un bell'esempio quando entra gli ultimi dieci minuti, una stella, speriamo giochi ancora, tanto per fare allenatore ha tempo"

Su Sousa e il rapporto con la società: "Dirigenti, allenatore, giocatori e città dovrebbero stare tutti dalla stessa parte. Se uno non rema più insieme agli altri diventa difficile. La gente felice rende sempre di più. Un presidente mette i soldi per vincere, un allenatore accetta una squadra per allenarla al meglio e giocatori cercano di dare il loro meglio in campo. Finché funziona così i tifosi sono felici. Nessun uomo se non è felice può rendere al meglio, con i dubbi non si va da nessuna parte".

Ancora su Sousa: "È un bravissimo allenatore, per quello che ho potuto vedere".

Su Chiesa jr: "I giovani devono lavorare sempre per migliorarsi, Chiesa deve avere come obiettivo di superare suo padre. E' molto importante avere questi bravi giovani nella Fiorentina e nel calcio italiano ma Chiesa non deve accontentarsi".