I DUELLANTI

26.09.2016 10:00 di  Dimitri Conti   vedi letture
I DUELLANTI
FirenzeViola.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Non se le sono mandate di certo a dire, stavolta, Paulo Sousa e Vincenzo Montella. Il duello tra i due allenatori, partito già nelle conferenze stampa della vigilia, è durato attraverso due interi giorni, e si è concluso con il verdetto sancito dal prato del Franchi, che ha rimandato ad una prossima occasione: non ci sono stati vincitori né vinti. La sfida è stata lanciata, implicitamente e in maniera ideologica, già al momento della successione tra i due sulla panchina viola. Tornando al presente, il portoghese si è dimostrato attaccante nello spirito sin da subito, dato che aveva aperto il fuoco già nella giornata di sabato, dichiarando che il Milan "ha alle sue spalle una società importante: per esempio ha avuto più giorni per preparare la partita. Ha un ottimo allenatore, che ha portato gioco e qualità". Ci sono i complimenti, vero, ma sono stati preceduti da una vera e propria bordata.

La sfida si è dunque spostata sul terreno di gioco del Franchi, e ci ha regalato due scenari in controtendenza: Sousa, da sempre piuttosto conservativo nelle scelte, ha improntato i suoi ad una gara d'attacco, mentre Montella, che invece si fa portatore di messaggi del bel gioco in panchina da quando fa l'allenatore, ha preparato una partita ruvida e difensiva, basata sulla difesa della propria porta, ed affidando il gioco offensivo alle sole ripartenze. Sul campo le due filosofie si sono di fatto annullate, seppur la Fiorentina abbia giocato meglio dei rossoneri, portando allo 0-0 conclusivo. Ma ecco che, dopo il triplice fischio di Orsato, il duello si è spostato all'interno di una nuova arena, quella del microfono.

E sono state nuovamente fiamme: Sousa rigetta ancora una volta la difesa strenua, colpendo con un durissimo "Date più rilevanza ad una squadra rispetto che a un'altra e si nota, sono stato in Italia e lo capisco". Momenti di gelo, dunque, ma ecco presentarsi al fronte Montella, con tanto di lanciafiamme in dotazione: "Ho grande rispetto e stima professionale per Paulo Sousa, però ha imparato bene la cultura del sospetto", invitando l'allenatore lusitano a rivedere le proprie dichiarazioni sugli arbitri, in linea con quanto richiesto agli allenatori sin dai giorni di Coverciano. Lo zero a zero è rimasto limitato al campo, dunque, mentre fuori - e dentro - dal terreno di gioco i due allenatori hanno inscenato un duello ricco di stilettate e colpi di scena. Un duello che, per la seconda volta, non ha fornito un esito certo, rimandando per l'ennesima volta un giudizio a tempi futuri.