CONTRO IL FASTIDIO

25.04.2015 19:45 di  Tommaso Bonan   vedi letture
CONTRO IL FASTIDIO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Mercoledì, a Torino, sarà il turno della Juventus, ultima grande sfida di questa stagione. Poi, più in là, saranno il Siviglia e l'Europa League a catturare l'attenzione (mentale e fisica) della Fiorentina. Prima, però, a Firenze arriva il Cagliari, disastrato nella testa e nello spirito dopo le recenti debacle sul campo di gioco (prima con Zola, poi ancora con Zeman), costretto al tutto per tutto contro i viola per cercare di salvare il salvabile (anche se le speranze sono flebili). Ed è in questo contesto che Vincenzo Montella proverà a cancellare il passo falso col Verona. Dimostrare di esserci con la testa (e con le gambe) anche in campionato, alla pari (o quasi) dell'Europa League.

Perché il percorso europeo, se pure ottimo, ancora non ha portato a nulla di concreto, mentre in Serie A la posizione al momento risulta più deficitaria nonché maggiormente soggetta alle interferenze delle avversarie. Ci sarà da lottare fino all'ultimo, probabilmente, perché le tante squadre racchiuse in pochi punti non regalano di certo sogni tranquilli. Lo ha ben presente Montella, che anche oggi non ha mancato di ribadire il concetto: l'attuale sesto posto non è e non può essere soddisfacente. Anzi, per dirla tutta, al tecnico viola questa posizione in classifica "dà proprio fastidio, soprattutto in virtù del gioco espresso fino a questo momento".

Del resto, c'è veramente tanto in ballo. O, quantomeno, la Fiorentina dovrebbe rinunciare a troppi privilegi qualora dovesse fallire il piazzamento europeo diretto. Un stagione al via già dal mese di luglio (per via del conseguente turno preliminare), una preparazione per forza di cose accelerata (e rischiosa), oltre alla scontata rinuncia alla super tournée estiva (che porta in dote blasone, prestigio e, cosa più importante, soldi). Il tutto, eventualmente, con l'amara consapevolezza di aver mancato un altro obiettivo stagionale dopo la Coppa Italia. Contro il Cagliari, dunque, spazio al turnover, ma neanche troppo. Perché il Verona ha insegnato bene, mentre il numero di partite utili per recuperare terreno si assottiglia inesorabilmente sempre più domenica dopo domenica.