A CHE GIOCO GIOCHIAMO?

25.05.2017 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
A CHE GIOCO GIOCHIAMO?

Siamo all’ultima chiamata del campionato, senza obiettivi da raggiungere, senza la voglia sfrenata di correre allo stadio per salutare la squadra, l’allenatore e coloro che se né andranno (alcuni con grande gioia per tutti). All’apatia agonistica, fa riscontro l’esigenza di chiamare i pompieri per spegnere i bollori e tutta la benzina che, a turno, buttano sul fuoco della bistrattata passione viola.

Avevo espresso il desiderio che parlasse DDV e sono stata accontentata, ma il contenuto del suo discorso non mi è piaciuto per niente. Vorrei fargli presente che anche noi non proviamo più “divertimento” a vedere la Fiorentina, ma più che altro non ci divertiamo a vivacchiare senza un’idea reale e seria di fare calcio. Va bene che ha regalato ad Andrea questo “giocattolo”, ma poteva comprarne uno diverso per l’altro “fratello”! Ognuno col suo, col passatempo che più desiderava, ma soprattutto con compagni di gioco competenti per arrivare a vincere qualcosa, che è quello che piace a tutti.

Se prendiamo in prestito i tanti giochi in scatola esistenti e vogliamo farci due risate (che servono molto), si può dire che i nostri avrebbero perso anche a Risiko, dove si va alla conquista di territori… e noi non siamo riusciti ad andare in Europa.

Si può anche tirare fuori il Monopoli, dove si fanno investimenti immobiliari…ed anche lì siamo rimasti al “via”, perché la prospettiva stadio pare sempre molto lontana e nemmeno sfiorata nelle ultime parole di DDV, come non era presente alla presentazione ufficiale del plastico.

Se poi vogliamo regalargli un puzzle…vedremo che non riusciamo a completarlo perchè le varie tessere (società, direttori, allenatore, calciatori e tifosi) non s’incastrano più alla perfezione. La simbiosi città-squadra è stata messa a dura prova ed ora ne stiamo pagando le conseguenze. Se DDV ha chiesto di contarci, non so se metterà a disposizione delle palline colorate per il si o il no alla dirigenza, se al tornello ci darà delle schede per votare.

Credo che potrebbero però acquistare, costa poco tranquilli, un gioco dell’oca viola che mi regalarono anni fa e che ripercorre la storia della nostra squadra. Potrebbe essergli utile e, hai visto mai, riuscissero a capire cosa vuol dire per noi amare la Fiorentina.

Il calcio è un gioco bellissimo e se ti fai coinvolgere anima e corpo, ne percepisci a pieno le emozioni, belle o brutte (purtroppo) che siano, ma lo vivi tutti i giorni sulla tua pelle. Se vuoi fare solo business…fallo pure, ma trova il sistema di farlo con persone capaci che investano per la crescita tecnica, e di conseguenza dei risultati, della società. Se poi perdi, non è bello dare la colpa alla piazza quando sei tu che hai fatto le scelte per la tua squadra.

 

La Signora in viola