COMMUNICATION BREAKDOWN

01.02.2015 17:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
COMMUNICATION BREAKDOWN
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Il contenuto dell'ennesima dichiarazione 'tra i denti' di Vincenzo Montella, di per sè, non rappresenta una novità. D'altronde soltanto una lontananza di vedute tra società e tecnico potrebbe giustificare il mancato impiego di molti volti nuovi. Alcuni dei quali arrivati la scorsa estate e già ripartiti come Marin, altri invece tutt'oggi in viola a cercare di dare un senso a questa annata. Nel mezzo, poi, ci sono anche quelli che a breve se ne andranno, ma questa è un'altra storia.

Ecco perchè, sostanzialmente, verrebbe quasi da non stupirsi troppo di fronte al commento a metà strada tra il caustico e l'ironico arrivato ieri nel dopo gara di Genova (LEGGI QUI). Resta tuttavia la stessa, rinnovata convinzione che un rapporto così teso, un duello così ripetuto nel tempo, e un costante richiamo verbale di questo tipo tra tecnico e società, alla fine, non abbia fatto troppo il bene della squadra. Che, per inciso, ha dovuto affrontare anche le assenze dettate dagli infortuni

Vincenzo Montella non le manda a dire, certamente, e ha probabilmente anche tutte le ragioni del mondo. Ma se diversità di vedute o semplici incomprensioni continuano a farla da padrone anche nel rapporto che lo vede alla guida tecnica della squadra, forse sarebbe più il caso di valutare internamente il perchè di ripetersi di certi errori. Perchè la sfida dialettica che continua ininterrotta da maggio scorso, e che si rianima a scadenze persino regolari, più che compattare, divide.

Divide una tifoseria già divisa al suo interno. Perchè deve metabolizzare la partenza di un top player, pur conoscendo i risvolti (positivi) economici della faccenda. Perchè deve accettare di buon grado di non poter seguire la squadra in trasferta a Londra secondo logiche come minimo astruse. E perchè in quello che doveva essere il terzo anno di un ciclo cominciato benissimo è particolarmente difficile capire come mai si tenda a premere costantemente il pulsante dell'autodistruzione come uno stimato collega scrisse poco tempo fa. 

Che la comunicazione proceda ormai a briglie sciolte, in casa viola, è aspetto acclarato e spesso sottolineato, ma pare che ancora debba proseguire un botta e riposta nel quale, poi, si torni, magari, facilmente a incolpare la stessa stampa. Che, in particolare nel caso di ieri, niente ha fatto se non il proprio mestiere. Cioè riportare un malumore dell'allenatore, espresso con l'ennesima battuta. L'ennesimo messaggio, nemmeno troppo in codice, verso una società che poco prima dichiarava di aver terminato il mercato. Verrebbe allora da chiedersi non solo perchè Montella dica di non essere ascoltato, ma semplicemente perchè non riescano a parlarsi serenamente in casa viola.