UN CORO PER VALON...
Valon Behrami e la forza delle idee. Valon Behrami e il coraggio di esprimerle, difenderle, senza temere il giudizio altrui. Valon che dice sempre ciò che pensa, Valon che ha il dono della schiettezza, della sincerità, e sa di poterselo permettere. Dall'alto di una professionalità impeccabile. Valon che può farsi i capelli come vuole, perchè nel suo caso non è un vezzo, è un modo di essere. E nessuno osa criticarlo. No, non stiamo parlando di massimi sistemi, nè di un filosofo-pensatore, un "guru" in procinto di arringare le folle... stiamo parlando di un calciatore, di una persona abituata a pensare con la propria testa, abituato a fare in pieno il proprio dovere. E per questo autorizzato a dire sempre la sua. Il tutto (ci mancherebbe) con la massima civiltà e rispetto dei ruoli. Come successe il 18 luglio scorso, nel ritiro di Cortina, all'indomani della scelta del nuovo capitano. Fonti ufficiali della società fecero sapere che la scelta della squadra sarebbe caduta su Alessandro Gamberini. Sua sponte. Peccato che qualche ora dopo Behrami venga in sala stampa ammettendo candidamente che lo spogliatoio (al contrario) avrebbe scelto ancora Montolivo, e che lui personalmente avrebbe gradito dire la sua. Ma evidentemente sopraggiunsero ordini dall'alto, e Valon (oltre che un uomo libero) è pur sempre un dipendente della Fiorentina. Questo il caso più eclatante, ma ce ne sono stati altri che testimoniano la maturità, la riconosciuta ledership del ragazzo. L'ultimo in ordine di tempo è di poche ore fa, in risposta all'ex Liverani che additava lo spogliatoio come il problema principale della crisi viola. "Liverani se non c'eri tu a chiarire alla piazza che la colpa e' solo nostra non se n'era accorto nessuno... ti ringrazio per il supporto cmq..." Caro Valon, chapeau, e apprezziamo anche il tentativo di difendere il gruppo, i compagni, da tempo nell'occhio del ciclone.
Nel nostro piccolo lo avevamo già proposto ad inizio campionato: "Facciamo Behrami capitano", sostituendoci al pensiero comune dei tifosi. Da quando, infatti, Behrami è arrivato a Firenze (gennaio 2011) il suo impegno, la sua dedizione alla causa lo hanno trasformato ben presto in un beniamino della tifoseria, oltre che un esempio per i compagni. E' stato soprannominato il "marziano", proprio perchè allora sembrò arrivare da un altro pianetà, se paragonato all'indolenza, alla fragilità del resto della squadra. Behrami è il trascinatore, Behrami è la molla, la spina nel fianco di avversari e gli stessi compagni di squadra che fanno fatica a reggere il confronto con la "voglia matta" di Valon. E allora torniamo al discorso iniziale: cosa gli vuoi dire ad uno così? Cosa gli vuoi rimproverare? Uno con quella forza, con quel senso d'appartenenza, con quella bocca... (parafrasando Marilyn, che avete capito?) può dire quello che gli pare. Può permettersi d'ironizzare sarcastico con la Lega sui continui cambi d'orario per Fiorentina-Napoli (ricordate su Twitter, la sua grande passione?) Può permettersi (ancora su Twitter) di salutare e rimpiangere la cessione di Gilardino (sì, Behrami ne ha facoltà, lui è al di sopra delle parti...). Ha persino il pudore di non chiedere l'aiuto dei tifosi, anzi... "Abbiamo già chiesto abbastanza ai tifosi per quest'anno - confessò ad un recente incontro al Viola Store. Più che le chiacchiere contano i fatti. Sappiamo della delusione dei tifosi, siamo noi che dobbiamo capire loro e basta". Chapeau, ancora una volta, e stavolta con l'inchino.
A proposito... Abbiamo titolato: "Un coro per Valon". Domenica col Cesena non ci sarà contestazione, e ce ne rallegriamo. Noi, allora, proviamo a rilanciare: vorremmo che tutto lo stadio, tutto il tifo viola (o quel che ne rimane) intonasse un coro per Valon Behrami. Prolungato, urlato a gran voce, per far capire quello che Firenze pretende dai giocatori viola: impegno, sacrificio, attaccamento alla maglia. Esattamente i valori che da sempre Valon mette in campo. Sappiamo anche della ritrosia della curva a fare cori "ad personam"... Ecco, per Valon vorremmo fosse fatta un'eccezione. Come premio per un giocatore che ha realmente sposato il progetto viola, e lo dimostra sul campo ad ogni partita, dal primo all'ultimo minuto. Come segno di gratitudine e riconoscenza per un giocatore che ha saltato solo tre partite su 43, come una lezione per chi invece si risparmia, per chi tira indietro la gamba. Più o meno volontariamente. Un coro per Valon... perchè no?