TIRATO PER I CAPELLI

18.03.2012 03:56 di  Stefano Borgi   vedi letture
Stefano Borgi
Stefano Borgi
© foto di Firenze Viola

No, per una volta (pur trattandosi di capelli) Antonio Conte non c'entra. Parliamo, invece, di Andrea Della Valle, che "obtorto collo" si è presentato alle una di notte di fronte a media e giornali. O meglio, quello che era rimasto di un manipolo di cronisti che, minuto dopo minuto, aveva abbandonato lo stadio nel post-partita del Franchi. Contravvengo ad un sano principio del giornalismo (il non parlare in prima persona) e dico: "Io c'ero, e Andrea non mi è piaciuto per niente". Del resto il calcio è fatto di sensazioni, di regole non scritte, di brividi a pelle, e vorrei trasferire a voi quello che Andrea mi ha trasmesso mentre parlava, mentre si scusava.

Breve cronaca: qualche anno di esperienza mi ha insegnato a non dare niente per scontato, nemmeno i messaggi dell'ufficio stampa che smentivano l'arrivo del "patron" (presidente? azionista di maggioranza? Non so come chiamarlo...) in sala stampa. Nessuna volontà di depistare, ci mancherebbe, solo un'incertezza, un non decidere che sono oramai un marchio di fabbrica in casa viola. Ecco perchè insieme ad altri colleghi più anziani siamo rimasti nella pancia dello stadio, intuendo, quasi annusando che qualcosa sarebbe successo. Nel frattempo abbiamo visto uscire Boruc, Salifu, Acosty, Olivera, addirittura Cerci (senza fascetta per i capelli) in compagnia dell'amico De Silvestri. Vargas, invece, lo abbiamo incrociato al cellulare mentre andavamo all'appuntamento con Andrea, in una saletta attigua alla tribuna. Non mi è piaciuto per niente, dicevo in apertura, e lo confermo anche dopo queste poche righe. Non mi è piaciuto il tira e molla (viene, non viene, parla fuori, no... forse parla dentro), non mi sono piaciute le due ore di ritardo (forse fatte ad arte? sperando di trovarci in pochi? sperando di dire...io son venuto, siete voi che non c'eravate...) Non mi è piaciuta l'espressione, dimessa, rassegnata, contrita. Questa ostinazione nel dire... "I ragazzi sono dispiaciuti, infuriati con loro stessi..." Ragazzi? Ma quali ragazzi? Professionisti strapagati che dopo un gol (seppur in inferiorità numerica) si sono sfaldati, smaterializzati, disinteressati del problema, della disfatta che di lì a poco si sarebbe compiuta. Non mi sono piaciute neppure le scuse, tardive, sbrigative, tirate per i capelli. Appunto, tutta l'apparizione di Della Valle mi è sembrata...tirata per i capelli, anche se lui se lo può permettere (a differenza di Conte) visto che i capelli sono tutti suoi.

Mi sarei aspettato innanzitutto un intervento immediato, dopo il 90', e non il solito Guerini mandato in avanscoperta...come da contratto. Mi sarei aspettato un: abbiamo sbagliato tutto, ci dispiace, ma da oggi si cambia. Il massimo sforzo profuso invece? "sono incazzato (qualcuno nello spogliatoio avra' preso paura? ndr.) abbiamo sbagliato qualcosa a gennaio".  E ancora... Mi sarei aspettato frasi del tipo: abbiamo capito i nostri errori, chi ci ama ci segua, da questo momento non sbaglieremo più. Mi sarei aspettato anche: da stasera tutti in ritiro, niente cellulari, niente play station, solo lavoro, lavoro, lavoro! E invece, giorno libero come fosse un premio per la "bella" figura, le solite, sterili, buone intenzioni... "ripartiremo, ricostruiremo, dobbiamo solo capire come. Dobbiamo stare uniti,  pensare subito a domani", e nulla di più. Poco, troppo poco, pochissimo. E intanto Diego continua a stare a casa, Corvino continua a stare a Lecce (massimo rispetto per il dramma famigliare, ma ormai tocchiamo i due mesi di assenza) domenica si va a Genova, da Frey e Gilardino, da Preziosi che da quando non gli hanno dato la Fiorentina fallita ed appetibile ce l'ha giurata. No, ribadisco, Andrea non mi è piaciuto per niente. Serviva ben altro, ma ho dei dubbi che il fratello minore lo possa dare. E da stasera ho, hanno, abbiamo tutti paura della serie B.