MISERIA E NOBILTA'

28.04.2012 02:55 di  Stefano Borgi   vedi letture
foto di Stefano Borgi
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© foto di Firenze Viola

Da "Pazzolivo" a Lazzari, da Morfeo a Mondonico, dall'autogol di Batistuta (eh sì, in Atalanta-Fiorentina è successo anche questo) al primo gol in viola di Jovetic. E poi un capolavoro di Baggio, i 5 gol di "uccellino", una coppa Italia attesa per ben 21 anni. Nel mezzo due allenatori come Delio Rossi e Cesare Prandelli, più volte messi in parallelo, più volte considerati l'uno la continuazione dell'altro. Entrambi ad impreziosire miserie e nobiltà che girano intorno ad Atalanta e Fiorentina. Eh già perchè, nonostante le due realtà siano spesso vissute su piani differenti, il blasone, la storia, parla nettamente a favore della Fiorentina. Da sempre, però, c'è un filo sottile che lega viola e nerazzurri, ed il bello è che non accenna a spezzarsi. Anzi...

Andiamo in ordine cronologico. Il 2 febbraio del 1964 Kurt Hamrin stabilisce un record tuttora imbattuto: realizza 5 gol in trasferta in un Atalanta-Fiorentina della 18° giornata. Si gioca al Brumana di Bergamo (allora lo stadio di bergamo si chiamava così), i gigliati vinceranno per 7-1, ed ancora oggi, nei campionati a 18 squadre, nessuno è riuscito a fare meglio. Nobile, nobilissimo gesto tecnico da parte di "uccellino". Il 19 marzo 1989 protagonista è Roberto Baggio. Altro che nobiltà, quì siamo di fronte ad un "piccolo Principe". E' la Fiorentina di Eriksson (oltre che della B2, Baggio-Borgonovo), fresca, divertente, in corsa per un piazzamento Uefa. Si gioca la 22° giornata ed i viola sono di scena a Bergamo contro l'Atalanta di Mondonico. Dopo mezz'ora si materializza Baggio-laser: apertura d'esterno (more solito) di Dunga, palla a Baggio che anticipa Contratto (sì, proprio lui, il popolare "roncola") e tiro di prima intenzione, a girare, sul palo più lontano. Ferron non ci può arrivare, e fa 1-0. Il minimo scarto sarà anche il risultato finale, nonostante l'arrembaggio nerazzurro nella ripresa, un rigore parato da Pellicanò, ed un espulsione dello stesso Baggio per proteste. Resta la prodezza di Roberto, una delle più belle di una luminosa carriera. Proseguiamo nel tempo. Siamo al primo caso di miseria: Atalanta-Fiorentina 2-1 del 16 maggio 1993. Al netto degli arbitri e delle ritorsioni del palazzo, è l'episodio che in pratica condannò la Fiorentina alla serie B. Si gioca la quart'ultima di campionato, Fiorentina in piena lotta per la retrocessione (nonostante gente del calibro di Effenberg, Laudrup, Baiano, Batistuta...) e fu proprio il Re Leone a decidere sfortunatamente la partita. E' l'87', quando su azione di calcio d'angolo la palla carambola sfortunatamente sul ginocchio di Gabriel e carambola in porta. Atalanta-Fiorentina finisce 2-1, e tutti a casa. Negli spogliatoi si parlò di notti brave (proprio la sera prima della partita) che avrebbero coinvolto Effenberg e lo stesso Batistuta. Come cantò qualcuno... "lo scopriremo solo vivendo".

Ancora nobiltà. Il 18 maggio 1996 è la sera dei 40.000 che aspettano il ritorno della squadra di ritorno da Bergamo. Poco prima l'atto finale di una coppa Italia stradominata dalla Fiorentina, ed un uomo solo al comando: Gabriel Omar Batistuta. Il "re leone" realizzò la bellezza di 8 gol in tutta la competizione, compreso quello decisivo che regalò il 2-0 finale e la 5° coppa Italia della storia viola. Quel che successe al "Franchi" di lì a poco è storia, è leggenda, è una delle cose più nobili di sempre. In campo, quella sera, c'era anche Domenico Morfeo, fantasista marchigiano di Pescina, talento cristallino frenato da un carattere (diciamo così) particolare. Per lui 3 stagioni in viola, iniziate benissimo con Malesani allenatore ('97-'98), concluse nel peggiore dei modi vestendo le "maglie della vergona" (2001-2002). Lui è il prototipo della "miseria e nobiltà" viola. In panchina, invece, Emiliano Mondonico: tifoso, allenatore, esempio, immagine pulita e vincente di un calcio che non c'è più E tutto questo sotto la stella viola. Insomma... Emiliano è uno di noi, e questo basta. Concludiamo con l'attualità. Il 5 aprile 2009 arriva finalmente il primo gol in maglia viola di Stevan Jovetic. Succede in un Atalanta-Fiorentina della 29° giornata, è il 59' e Gilardino viene atterrato in area da Peluso. Rigore, calcia Jo-Jo, Consigli intuisce ma non abbastanza. La Fiorentina vincerà per 2-1 con gol dello stesso gila (quando aveva la luce accesa) all'89'.

Siamo partiti da "Pazzolivo", personaggio virtuale creato dalla pubblicità che fondeva insieme i nomi di Pazzini e Montolivo. Lo storia del primo si è conclusa da tempo, il secondo è sul punto di... ed abbiamo l'impressione che "montolo" si vedrà le ultime partite di campionato dalla tribuna. Fino a pochi anni fa ambedue erano idoli per la Firenze viola, oggi sono nemici da combattere, figure da ignorare. Come dire... dalla nobiltà alla miseria in poco tempo. Infine Andrea Lazzari. Vogliamo concludere con colui che ha suggellato la probabilissima salvezza della Fiorentina. Il suo gol alla Roma è ossigeno puro e restituisce dignità ad un ragazzo fin'ora ingiudicabile. Troppo scarso il suo rendimento per essere vero, troppa la voglia di rivederlo la prossima stagione in un contesto che lo aiuti, che lo sostenga. Lazzari faceva parte di quella nidiata miracolosa d'inizio anni 2000, con Montolivo e Pazzini. Andrea è l'ultimo che è venuto fuori, vuoi vedere che è anche quello che resiste di più?