DA MONTELLA... A MONTELLA, OTTO ANNI IN SERIE A CON I DELLA VALLE

12.09.2012 00:50 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
DA MONTELLA... A MONTELLA, OTTO ANNI IN SERIE A CON I DELLA VALLE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Il coast-to-coast (invero mirabile) fu di De Rossi, lo scatto invece lo piazzò Montella su Dainelli. Il resto lo fecero la "dormita" di Lupatelli nell'uscita ed il sinistro di cachemire dell'aeroplanino. Il tutto sotto la "curva sud". Risultato finale: Roma-Fiorentina 1-0. Cominciò così l'avventura in serie A della Fiorentina targata Della Valle, datata 12 settembre 2004. Esattamente 8 anni fa. Da allora sono trascorse 306 partite di campionato (comprese le due dell'attuale) con 470 punti conquistati (media di 1,53 a partita... 58,75 punti a campionato), 129 vittorie (media 0,42... qualcosa meno di una ogni due partite) 83 pareggi e 94 sconfitte (media di 0,30 a partita, qualcosa meno di una sconfitta ogni tre partite). Interessante la media-classifica che vede la Fiorentina piazzarsi circa all'8° posto (qualcosa di più, 8,37 per la precisione) nelle otto stagioni in serie A sotto la gestione Della Valle, mentre se consideriamo solo i 5 anni di Prandelli la media sale a 5,8 (qualcosa meno di un 6° posto a campionato).

Da Montella a... Montella, quindi. Da un gol al 53' del mister viola che dette il primo dispiacere ai Della Valle in serie A, ad un Montella attuale allenatore che si appresta a regalare un sogno a tutta la Firenze viola. Un sogno che si chiama Europa, come ha detto anche l'ultimo arrivato Cristian Llama. L'argentino, infatti, ha candidamente ammesso come per la Fiorentina di quest'anno l'uscita dall'Europa sarebbe un fallimento. Così, senza mezze misure. Tornando a quella partita, ricordiamo come i viola rimasero in 10 dopo appena 13' per l'espulsione di Viali, ben presto compensata da quella di Cassano al 46' per fallo di reazione su Chiellini. Per il resto una partita ben condotta dai ragazzi di Mondonico, nonostante l'uscita per infortunio di Riganò al 23'. Fino alla magia dell'aeroplanino, col suo bravo numero 9, che realizzò alla sua maniera il gol vincente. 12 settembre 2004-12 settembre 2012, una ricorrenza che ci serve a celebrare un periodo comunque florido per la storia viola. Non fosse altro per esserci riappropriati della storia, del blasone, del ruolo che spetta a Firenze ed alla Fiorentina. Sono stati otto anni nei quali c'è stata una semifinale Uefa, un ottavo di finale di Champions League (al netto di Ovrebo) E a proposito... come dimenticare le quattro qualificazioni virtuali alla coppa dalle grandi orecchie, delle quali solo due effettive. E poi grandi personaggi come Luca Toni, capocannoniere, scarpa d'oro e campione del mondo con la nazionale di Lippi nel 2006 (ora speriamo nel Toni-bis...) Adrian Mutu genio e sregolatezza. Seba Frey, Thomas Ujifalusi e Alberto Gilardino, campioni che hanno impreziosito le domeniche dei fiorentini. Giovani virgulti sbocciati e poi... come Montolivo e Pazzini, fenomeni del momento come Osvaldo. Speranze del presente come Mati Fernandez, Cuadrado, Borja Valero, ed il "nostro" Viviano...al quale ribadiamo tutta la nostra fiducia. Di contro c'è stata calciopoli, con i 45 punti totali di penalizzazione (30 nel 2005-2006, 15 l'anno dopo), le due qualificazioni svanite in Champions League, Delio Rossi ed i cazzotti di Ljajic. E ancora (scusate ma non ci esce dal cervello) il giustiziere Ovrebo, il braccio "armato" del palazzo, che ha di fatto posto fine all'età dell'oro di Cesare Prandelli.

Ovviamente non abbiamo dimenticato la proprietà, Diego ed Andrea Della Valle. Anzi... mettiamo per primo Andrea, vero e proprio "deus ex-machina" del progetto Fiorentina. Finalmente risorto a nuova vita, tornato a brillare nel cielo di Casette d'Ete. Piano piano arriverà anche il turno di Diego, con la speranza di poterli chiamare ancora una volta: "patron" Diego e presidente Andrea. Solo allora il cerchio sarà (di nuovo) chiuso. Ora è il momento di Vincenzo Montella che, innanzitutto, si deve far perdonare quel gol del 12 settembre 2004. E poi deve restituire entusiasmo, passione, speranza a tutto il popolo viola. Credeteci, non è retorica, non è demagogia... Firenze non aspetta altro, Firenze merita questo e anche di più.