"CERCEIDE"
Riconosciamolo... "Cerceide" non suona tanto bene. Almeno non come "Iliade", oppure "Eneide". Ed anche chi vi scrive non si può certo paragonare ad Omero, e neppure a Virgilio.... Ma che ci volete fare, questo passa il convento. Però rende l'idea, fa capire come la vicenda di Alessio Cerci (sopratutto negli ultimi giorni) si stia trasformando in una sorta di poema epico, un romanzo a puntate, una soap-opera in piena regola. Dalle stalle alle stelle, dai fischi (e da quell'ingresso in campo delittuoso contro il Cesena) alla beatificazione del dopo-Parma. Tutto ed il contrario di tutto. Ma andiamo con ordine:
"CERCEIDE", CANTO PRIMO: Fateci caso, neppure il tempo per l'arbitro Rizzoli di chiudere Parma-Fiorentina, e già ai microfoni di Sky Alessio Cerci recita il primo episodio: "Le polemiche su di me? Sono state dette delle parole che io non ho pronunciato: non ho nessun problema coi tifosi, che oggi mi hanno sostenuto e ringrazio. Le critiche fanno parte del gioco e noi abbiamo il campo per dare delle risposte. Io mi devo allenare in settimana e sfruttare le occasioni che mi darà il mister. Personalmente darò sempre il meglio". Da notare che poco prima, oltre a realizzare un magnifico gol e dare un assist d'oro a Lazzari, il nostro eroe si era esibito in un'esultanza sotto la curva viola assolutamente inedita: rabbia (positiva), gioia incontenibile, il pugno stretto ad esaltare la folla... Da non credere, se non lo avessimo visto con i nostri occhi.
"CERCEIDE", CANTO SECONDO: Fin dalla mattina seguente (siamo all'8 marzo) radio, giornali, social network trattano un solo argomento: la rinascita di Cerci. Sì, proprio quello che parla romano, quello che parcheggia sul Ponte Vecchio, che porta il gatto al guinzaglio, che sta in panchina senza i parastinchi, che prima di entrare in campo si sistema la fascetta per i capelli, che dopo entrato in campo si tira su i pantaloncini come sul bagnasciuga di Ostia. Quello, insomma, che aveva giurato che non sarebbe mai andato sotto la curva a festeggiare un gol. E invece... Di conseguenza, poi, si è trattato di quanto sia indispensabile il talento di Cerci per questa Fiorentina, del perchè Delio Rossi lo abbia lasciato fuori dall'11 iniziale, di come giocherà accanto ad Amauri da seconda punta (lui che è un esterno naturale). Cerci, sempre Cerci, fortissimamente Cerci. Sull'argomento non hanno tardato ad esprimersi anche addetti ai lavori di vario genere. Prende la parola l'ex-viola Padalino: "Cerci? Ha buone qualità ma paga alcuni suoi atteggiamenti. Se capisse le sue potenzialità sarebbe un grande talento. E' un talento ma deve mettersi in testa di fare il calciatore. E' un ragazzo buono, che a volte può sembrare indolente ma ha bisogno di sentirsi importante". Poi è la volta di Franco Causio, che di esterni (le vecchie ali) se ne intende: "Cerci ha qualità importanti ma a volte non riesce ad esprimerle. Alla sua età ormai si è maturi per fare la differenza. Cerci, tra l'altro, mi ricorda le ali di un tempo, anche se oggi è cambiato il modo di giocare". Quindi Don Massimiliano, cappellano della Fiorentina (colui che aveva in "cura" Bojinov...) e grande amico del "Garrincha di Valmontone": "Lui non è una pecorella smarrita, bensì un figliol prodigo. Alessio ha trascorso periodi difficili ma ha un cuore grande. Ha commesso alcuni errori, questo è certo, ma non più di altri. Da parte mia gli ho sempre suggerito di stare tranquillo, di tener duro e di essere in simbiosi coi tifosi". E a proposito di tifosi, su... "Cerci è il nostro Messi" si esprimono anche (e sopratutto) loro... "Non c'era la guerra prima, non c'è la pace adesso. Servirà soltanto un po più di rispetto reciproco. Del resto, in questo momento è l'unico insieme a Jovetic in grado di incidere sul risultato". Della serie... turiamoci il naso ed andiamo avanti.
"CERCEIDE", CANTO TERZO: E Cerci che dice? Non commenta? Non esterna la sua soddisfazione, la sua rivincita? Non consuma la sua vendetta? No, "Winston Cerci" (piano piano snoccioliamo tutti i soprannomi che gli sono stati dati, così per disegnare meglio il personaggio) preferisce il silenzio, sceglie il basso profilo secondo una nuova condotta che sta dando i risultati sperati. Solo un messaggio su Twitter, giovedì, passata da poco la mezzanotte... "Grazie per il vostro sostegno, un abbraccio". E basta, l'ira del pelide Alessio si esaurisce qui, senza ulteriori spargimenti di sangue. Come diceva Nino Manfredi: "Fusse che fusse la volta 'bbona"... E chissà che poi, non lo sarebbe per tutti.
P.S. La foto che correda quest'articolo è stata scattata nel ritiro di Cortina. A parte la procacità della tifosa in questione (situazione del tutto innocente, lo diciamo a beneficio di Lady Cerci...) vorrei ricordare brevemente il contesto: quel giorno era la prima volta che Alessio Cerci si presentava a fare foto e firmare autografi con i tifosi, e si era già al 6°-7° giorno di ritiro. Cerci era regolarmente contestato ad ogni allenamento e c'era timore da parte dei dirigenti viola a mandarlo "in pasto" ai tifosi. Poi fu fatto un tentativo, e quando vidi Cerci uscire dalla porta dello spogliatoio ebbi subito l'impressione di un ragazzo timido, riservato, quasi impaurito, che si sciolse appena sentì il primo (contenuto) applauso della gente, dei suoi tifosi. Qualche sorrisino all'inizio, addirittura qualche battuta alla fine. Nel mezzo tanti autografi, tante foto...come questa. Forse nella vicenda Cerci abbiamo sbagliato tutti (sopratutto lui, ce lo lasci dire...), forse basterebbe un pò di buona volontà da entrambe le parti. Per il bene supremo... la Fiorentina.