C'ERA UNA VOLTA... IL "FENOMENO"

11.10.2011 00:19 di  Stefano Borgi   vedi letture
C'ERA UNA VOLTA... IL "FENOMENO"
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Si scrive Cesena, si legge Adrian Mutu. Non ce ne vogliano i volenterosi ed entusiasti tifosi romagnoli, ma per noi il Cesena è solamente Adrian Mutu. Per tutti, il "fenomeno". Su di lui ci esponiamo in un giudizio impegnativo, per qualcuno certamente eccessivo, allo stesso tempo affascinante e provocatorio: Adrian Mutu è stato uno dei primi dieci giocatori della storia della Fiorentina. Chi sono gli altri? Troppo facile dire Antognoni, Julinho, Montuori, Baggio, Batistuta, Rui Costa, De Sisti (personalmente anche Edmundo) e poi? Tanti altri, e con questi se la gioca anche Adrian Mutu. Il primo ricordo che abbiamo di lui è un gol al Parma del 20 settembre 2006, in una partita già da ultima spiaggia. Eppure si era solamente alla terza giornata, è il campionato della penalizzazione, e la Fiorentina è ancora a -19 (nelle prime due giornate altrettante sconfitte, contro Inter e Livorno). Di quella sera ricordo una squadra bloccata, impaurita, terrorizzata, salvata da un guizzo del romeno, realizzato con un sinistro radente sotto la "Fiesole". Furono i primi tre punti, decisivi, come decisivo fu Adrian Mutu col suo gol. Da lì una cavalcata vincente che portò i viola al 5° posto finale (il terzo effettivo senza il -19, poi ridotto a -15) col "fenomeno" che disputò 33 partite portando in dote 16 gol.

Perchè Mutu tra i primi dieci campioni viola? Credo che nessuno come il romeno sia stato veloce nel correre palla al piede. Fateci caso, chiunque porta palla perde velocità perchè il pensiero si sdoppia, nel correre e nel condurre il pallone. Adrian no, lui conduceva la sfera, guardava l'avversario e lo puntava spostando corpo e pallone per cercare la conclusione. Tutto eseguito alla velocità della luce. E ancora: nonostante la stazza non imponente, è stato uno dei pochi attaccanti capace di mettere paura al difensore avversario (ne parlo al passato perchè il miglior Mutu lo abbiamo già visto, quello di oggi è un Mutu appena crepuscolare...) La sua personalità, la sua sfrontatezza, il suo carisma, ponevano il dirimpettaio in una condizione d'inferiorità, e la differenza si vedeva tra quando c'era e quando non c'era. Lo aveva capito bene Cesare Prandelli, padre putativo, fratello maggiore di Adrian durante tutta la sua carriera. Quando Corvino annunciò che aveva venduto Mutu alla Roma per 20 milioni di euro (luglio 2008), Cesare si mette di traverso e ne impedisce la cessione, vanificando gli accordi ormai presi con Pandev e Barzagli. Ma non importa, venti giorni dopo c'è lo Slavia Praga, c'è il preliminare di Champions League, e senza Mutu non si comincia nemmeno. Adrian ripagherà immediatamente il mago di Orz, e con una punizione formidabile dopo appena due minuti di Fiorentina-Slavia Praga qualifica di fatto la squadra viola al turno successivo. La stessa malizia mista a cattiveria agonistica gli permetterà dopo qualche mese (febbraio 2009) di agguantare il Genoa di Gasperini con una tripletta ormai entrata nella storia, e sette giorni dopo di schiantare il Chievo al 95', regalando quattro punti decisivi alla causa gigliata (Mutu, come sempre decisivo!) E poi gli assist, i "cucchiai" su rigore, l'inchino sotto la "Fiesole", la maglia con i colori del "calcio storico"... tutto questo è stato Mutu a Firenze, tutto questo ha significato Mutu per Firenze. E' stato senza dubbio il più grande giocatore dell'era Della Valle, l'ultimo fuoriclasse che ha vestito la maglia viola, e chissà per quanto tempo non ne rivedremo uno simile. Non uguale, basterebbe uno che si avvicinasse un pò a lui.

Come dite? Ci siamo scordati le tante malefatte? Parlate forse di una squalifica per cocaina, per sibutramina, la rissa col barista kossovaro, il detestare Pazzini fino a non passargli il pallone? E ancora, che dopo Torino non partecipò alla festa qualificazione con i compagni di squadra, che scappa dal ritiro viola prima di Bologna-Fiorentina del gennaio 2010? Che... chi più ne ha più ne metta? Stiano tranquilli i suoi detrattori, ci ricordiamo tutto, come fare a dimenticarlo? Adrian Mutu però è questo, è stato e sarà per sempre questo. Prendere o lasciare. E noi, se permettete, lo abbiamo preso molto volentieri.