ANDREA DELLA VALLE, COME SI CAMBIA...

13.05.2013 00:13 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
ANDREA DELLA VALLE, COME SI CAMBIA...
© foto di Federico De Luca

E' passato un anno, ma sembra un secolo. Frase fatta, quasi fastidiosa nella sua banalità, ma la realtà è questa e non si può negare. Il 13 maggio 2012 si giocava Fiorentina-Cagliari per l'ultima giornata di campionato, e allo stadio c'erano 8.000 spettatori. Pioveva anche quel giorno (più lacrime che gocce), e le tribune del Franchi sembravano soffrire di allopecia. I viola galleggiavano al 13° posto con 45 punti, ma niente paura... la salvezza era ormai acquisita grazie alla vittoria di Lecce. Magra consolazione, non c'è dubbio. In tribuna autorità un uomo solo, abbandonato, come Andrea della Valle. In curva Fiesole uno striscione che "rifiutava" Claudio Ranieri (si diceva, si vociferava...) allenatore. In più una contestazione strisciante, con cori ed offese sparse che costrinsero il "patron" ad alzarsi ed andarsene. Era il 15' e molti pensarono che la storia dei Della Valle a Firenze fosse finita lì. E invece... Se un anno fa Andrea se ne andò dopo pochi minuti, ieri non sarebbe più andato via, felice come un bambino mentre brandiva verso la "Fiesole" (la nemica Fiesole di dodici mesi prima) la maglia storica bianca e rossa con su scritto: "Siamo tornati". Riferito all'Europa, riferito a tutto il mondo del calcio. Ed il pareggio tra Milan e Roma ci dice che il bello potrebbe ancora venire. Del resto basta fare due conti: un anno fa la Fiorentina era al 13° posto, oggi al 4°. Un anno fa la classifica recitava 45 punti in 37 partite (media 1,21), oggi 67 su 37 (media 1,81). La differenza fa +22! Un anno fa 8.000 spettatori per l'ultima partita casalinga, oggi più di 30.000: una differenza di 22.000 unita riacquistate in dodici mesi. E poi un Andrea Della Valle diverso, trasformato, che cambia pelle, espressione, che si lancia verso i propri tifosi ricevendo baci e carezze. Addirittura si è sentito un coro "ad personam", forse il primo in undici anni di carriera. Ah dimenticavo, Andrea cambia anche le camicie, un pò per la pioggia, un pò per la tensione... vedi Udinese alla prima giornata. Insomma un Andrea Della Valle che cambia, e come cantava Fiorella Mannoia... lo fa per quattro precisi motivi:

COME SI CAMBIA... PER NON MORIRE - Indubbiamente continuare come la stagione scorsa voleva dire far morire il calcio a Firenze. E faceva strano che, proprio la persona (insieme al fratello Diego) che aveva contribuito a farlo rinascere, uccidesse un sentimento cosi nobile, così fiorentino. Quegli 8.000 sparuti presenti di Fiorentina-Cagliari erano una sorta di elettroencefalogramma piatto, i 30.000 di Fiorentina-Palermo sono una scossa adrenalinica, un defibrillatore che rianima il cuore pulsante di una città.

COME SI CAMBIA... PER AMORE - I Della Valle (sopratutto Diego) sono stati spesso accusati di freddezza, di eccessiva distanza dal sentimento popolare. Gli allenamenti chiusi al pubblico, il rifiuto endemico verso gli ex, la cortina fumogena eretta sui calciatori, irraggiungibili per media e tifosi. Il disgelo è cominciato all'inizio di questa stagione, fino dal ritiro di Moena per Andrea ci fu un vero e proprio bagno di folla, con la gente in fila per chiedere un autografo. E Andrea ci stava, come un gatto che si rotola al sole, dispensando sorrisi e strette di mano. Il resto lo ha fatto la campagna acquisti e quella prima partita di campionato contro l'Udinese. Lo abbiamo già detto, Andrea ha cambiato camicia, atteggiamento, passione... in una parola si è innamorato della Fiorentina. Ed oggi raccoglie i risultati.

COME SI CAMBIA... PER NON SOFFRIRE - Del resto che gusto c'era a soffrire in quel modo? A quel punto meglio lasciare, meglio passare la mano. E (non ce ne voglia Andrea) crediamo che l'idea sia balenata più volte dalle parti di Casette d'Ete. Poi il cambio, il mandato a Pradè e Macia di comprare, di investire: in pochi giorni sono arrivati Cuadrado, Gonzalo, Borja Valero, Roncaglia, Pizarro, Aquilani, Savic... e poi Luca Toni. Quest'ultimo su precisa volontà di Andrea. Beh, la conclusione è fin troppo scontata: sostituite questi nomi a quelli di De Silvestri, Gamberini, Natali, Lazzari, Munari, Montolivo (intendiamo il Montolivo di Firenze), Amauri... e vedrete che si soffre molto meno.

COME SI CAMBIA... PER RICOMINCIARE - Non c'è dubbio che il "programma" (attenzione, non più progetto...) Fiorentina sia ripartito. Via Corvino, dentro Pradè e Macià, in panchina un allenatore giovane e motivato come Montella, uno staff tecnico di 10 persone, 18 nuovi giocatori. Il tutto "bagnato" da 22.000 tifosi che tornano allo stadio. Ripetiamo: maggio 2012, 8.000 spettatori. Maggio 2013, 30.000 spettatori. E poi Andrea Della Valle che parla di estate calda, di mercato, di nuovi investimenti, e poi il progetto (stavolta la parola è giusta) Cittadella, mini-cittadella, area Mercafir... chiamatela come volete. L'importante è che Andrea sia cambiato, che la Fiorentina sia cambiata, che Firenze abbia cambiato idea sulla Fiorentina. E sopratutto... che sia ricominciato l'amore per i colori viola.