"AGENDA" MONTELLA, 10 PUNTI PER L'EUROPA
Se Pradè e Macià lavorano per il futuro (Rossi in primis, ma anche Wolski, Vecino, Compper...) Vincenzo Montella ha un compito preciso: lavorare per il presente. Che (ahimè) da qualche settimana lascia a desiderare. Obiettivo? L'Europa League, come minimo. Se poi in un campionato come quello italiano, oramai ridotto a torneo di retroguardia, l'Europa volesse dire Champions League... meglio per tutti. L'Europa League però, quella no... non si può mancare. Pena una perdita di appeal, di entusiasmo, di progettualità. Pena, insomma, gettare alle ortiche quanto di buono (diciamo pure di sorprendente, di miracoloso) fatto in questo primo scorcio di stagione. E allora ci siamo immaginati un Vincenzo Montella che, in linea col periodo elettorale, butta giù una lista, un programma, un "agenda" (termine quanto mai in voga tra i nostri beneamati politici) formata da 10 punti. Non manca, ovviamente, lo slogan: Agenda Montella, 10 punti per l'Europa. Che dite, suona bene? Andiamo a leggerli, e solo dopo potremo esprimere la nostra preferenza.
1) BATTERE IL CATANIA – Affermazione ovvia, scontata. Sopratutto è la sublimazione del presente a tutti i costi. Fra tre giorni la Fiorentina è chiamata a frenare l'emorragia di risultati negativi, solo tamponata dal pareggio interno col Napoli. La Fiorentina è chiamata a riassaporare il gusto dei tre punti dopo tre sconfitte ed un pari, dopo 1 punto nelle ultime tre partite, dopo due soli gol (nessuno su azione) negli ultimi 360'. Dopo che, in un mese, dal terzo posto si è passati a -7 dalla Champions League. Può bastare?
2) RECUPERARE BRILLANTEZZA – Va bene che un punto è sempre meglio che niente, va pure bene che il Napoli è probabilmente l'anti-Juve più credibile, ma è indubbio che la Fiorentina di oggi non è quella di un tempo. La manovra è lenta, involuta, il “tiki-taka” è solo un tenue ricordo. E questo perchè? Manca brillantezza, manca lo spunto, la voglia e la lucidità per attaccare lo spazio. Retaggio delle vacanze non ancora smaltite? Forse... Montella ponga rimedio.
3) RECUPERARE PIZARRO – Dal concetto della brillantezza perduta a quello della mancanza di Pizarro, il passo è breve. Ecco perchè uno dei punti cardine dell'agenda Montella deve essere quello di recuperare il cileno. Da quando Pizarro si è infortunato (6 gennaio, Fiorentina-Pescara) la squadra viola si è smarrita, come gioco e come risultati. Forse domenica il Pek gioca, forse no... l'allarme resta alto.
4) RECUPERARE GLI ESTERNI – Cuadrado e Pasqual, chi li ha visti? O meglio... il Cuadrado ed il Pasqual di inizio stagione (arrembanti, tracimanti, devastanti) dove sono finiti? Si vede ad occhio nudo: il colombiano quasi sempre azzecca il primo dribbling, quasi mai il secondo. Il capitano scende col contagocce, è orfano dei coast-to-coast di Pizarro, è tornato a sbattere i suoi cross sugli avversari. Il 3-5-2 dipende dagli esterni, la Fiorentina dipende dai suoi esterni. Anche così si spiega il momento negativo.
5) CAMBIO DI MODULO? Va detto, però, che Cuadrado e Pasqual sono esseri umani, sempre in campo, sempre presenti. Nel caso di Cuadrado picchiato selvaggiamente sotto l'occhio accondiscendete dell'arbitro di turno. Un calo ci sta, anzi è fisiologico. Ecco perchè Montella dovrebbe pensare a delle alternative, se non negli uomini (la rosa è corta e povera) nel modulo. La buttiamo là: un 4-4-2 con Pasqual nel natio ruolo di terzino sinistro, oppure un 4-3-3 con Cuadrado attaccante esterno? Così il colombiano avrebbe meno metri da percorrere, ed il primo dribbling vincente lo porterebbe direttamente in porta. E' un'idea, comunque qualcosa va cambiato.
6) RECUPERARE JOVETIC – Siamo stati indecisi se mettere il nodo Jovetic come uno dei primi punti dell'agenda. Poi abbiamo detto: la Fiorentina ha fatto bene anche senza il montenegrino, e se proprio dobbiamo scegliere mettiamo come priorità il recupero di Pizarro. E dopo, ma solo dopo, quello di Jovetic. Allo stesso tempo Montella deve fare di tutto per recuperare Jo-Jo, più sul piano mentale che su quello fisico. Definiamola... tutela di un investimento della proprietà, visto che Stevan percepisce 2 milioni l'anno...
7) RECUPERARE AQUILANI – Intendiamoci, Alberto non sta facendo male. Ma già il precisarlo è una diminutio per un talento come il “principino”. Aquilani deve essere decisivo, deve incidere nella manovra, deve spostare gli equilibri. Dall'alto di una classe superiore, dall'altissimo di un numero di maglia che (dopo Silva ed Olivera) merita rispetto e comprensione. Montella lo conosce bene, e saprà toccarne le corde giuste.
8) RECUPERARE VIVIANO – E siamo già alla sesta operazione recupero. Del resto la Fiorentina deve recuperare posizioni, punti in classifica, credibilità, entusiasmo... Recuperare Viviano, invece, ci pare già più difficile. Sopratutto, in merito, abbiamo dei dubbi sulla reale volontà di Montella. Emiliano si è giocato la reputazione presso l'aeroplanino con prestazioni insufficienti (attenzione, non solo quella di Roma) e comportamenti discutibili. Di contro Viviano è un tifoso viola, beniamino della tifoseria, Viviano è...”uno di loro”. In ultimo, è il quarto portiere della nazionale. Forse il ragazzo merita un ultimo sforzo. Al buon cuore di Vincenzo...
9) RECUPERARE L'ATTACCO – Lo abbiamo detto: due soli gol realizzati nelle ultime quattro partite. Nessuno su azione. E per giunta provenienti da due difensori: Gonzalo (in coabitazione con Brkic) ad Udine, Roncaglia con il Napoli. L'attacco? Non pervenuto. Detto di Jovetic (a secco da 400 minuti), c'è Ljajic, Toni, Seferovic... El Hamdaoui? In coppa d'Africa. Insomma, gol degli attaccanti nemmeno a parlarne. Urge rimedio, in attesa del mercato. E dire che Montella dovrebbe sapere come si fa...
10) INSERIMENTO DEI NUOVI – A proposito del mercato. Larrondo è abile arruolato, Wolski scalpita in attesa del transfer, Vecino è teoricamente dei nostri, lo sarà fattivamente da giugno prossimo. E poi Compper... anche per lui è questione di ore. Tutto bello, tutto giusto. Poi però questi giocatori vanno inseriti, amalgamati, miscelati in campo e nello spogliatoio. Non c'è tanto tempo, Montella dovrà essere bravo e svelto perchè il programma elettorale è un cosa seria. E sopratutto, l'Europa non può attendere...