GIORNATA CAMPALE, TRA PRESENTE E FUTURO
Doveva essere una giornata di riposo, e invece... Un po' per la domenica (giornata biblicamente dedicata al riposo), un po' per il programma che non prevedeva allenamenti. Così vorrebbe la prassi il giorno successivo ad un impegno agonistico (se così si può definire il 9-0 rifilato ai dilettanti del Trentino Team), così non ha voluto la comunicazione della Fiorentina che ha piazzato alle 16 David Pizarro, alle 17 Mario Cognigni. Mancavano Obama alle 18, Papa Francesco alle 19 e facevamo “bingo”. Ma andiamo con ordine. Pizarro ha garantito il presente, assicurando la sua permanenza e rilanciando il suo impegno con la maglia viola. Certo, le dichiarazioni del “pek” non possono essere liquidate in quattro e quattr'otto. Sopratutto quelle sul sistema, sullo “scherzetto” perpetrato alla squadra sulla strada della Champions, sulla sorpresa di ritenere normale i favori riservati ad una “grande”. Tanto che Pizarro ha addirittura scomodato la memoria del “pontefice massimo” dichiarando: “Normale un paio di Ciuffi”, facendo felice il grande Mario che da lassù... per un attimo è tornato tra noi. A questo punto ci piacerebbe però sapere cosa ne pensa la società. Cognigni è stato evasivo, ha dribblato, ha minimizzato. Pizarro, però, c'è andato giù duro, ha messo il “fair play” in un angolo e ha denunciato il malcostume. Quanto meno l'assuefazione alla sudditanza psicologica. Sinceramente non crediamo che questo sia piaciuto a Della Valle, almeno questo non è il messaggio che avrebbero voluto far uscire. Di contro Pizarro ha riconquistato in pieno i tifosi, si è fatto latore del pensiero comune. Perchè diciamocela tutta: ciò che ha detto Pizarro è ciò che pensano tutti, dal tifoso comune all'addetto ai lavori. Più o meno qualificato. Solo che certe cose non si possono dire, e tanto meno scrivere. Se poi Pizarro, per quello che ha detto, avrà qualche ripercussione, magari una squalifica (improbabile, però non si sa mai...) allora sapremo chi mandare in Lega a difendere la causa viola. Il cileno ha mostrato idee chiare e pelo sullo stomaco, proprio quello che ci vuole per battere i pugni sui tavoli federali.
UNO SGUARDO AL FUTURO – Giornata campale, abbiamo titolato. Sul destino di Montella, da giorni si dicevano molte cose. La più fastidiosa? Che Vincenzo era talmente bravo che sarebbe già pronto per una grande. Qualcuno potrebbe rispondere: “Infatti allena la Fiorentina”. Ma si sa, la Fiorentina non sarà mai una grande nell'immaginario collettivo: questione di palmares, di bacino d'utenza, di potere politico. La Fiorentina, da sempre, è nel limbo, tra coloro che son sospesi. Oggi Mario Cognigni ha garantito il futuro, assicurando la permanenza dell'aeroplanino ancora per molti anni. Quanti? Non è dato saperlo. Abbastanza per vincere il terzo scudetto, diciamo noi. Qualcun altro ha aggiunto: “Vedi Montella? E' talmente intelligente che si rende conto di non essere ancora pronto. Altri tre anni con la Fiorentina ed è pronto per allenare il Barcellona”. Può darsi, e ci augureremmo che la pensasse così anche Ljajic: rinnovo il contratto, sto a Firenze altri tre anni, e poi a 25 (più o meno come Jovetic) me ne vado in cerca di gloria. Insomma, chi vivrà vedrà. Oggi intanto, in un colpo solo, la Fiorentina ha riacquistato il miglior regista in circolazione, ed il miglior (giovane) allenatore del campionato. Non male per una domenica che doveva essere di riposo...