STADI, Come cambieranno alla prova del Covid-19
Lungo speciale a cura del Corriere della Sera in merito a come cambieranno gli stadi alla prova del coronavirus. Secondo l’epidemiologo americano Zach Binney, della Emory University di Atlanta, gli stadi potrebbero rimanere vietati al pubblico addirittura per un anno e mezzo e allora è tempo di pensare a delle alternative visto che tutta la stagione 2020-21 potrebbe essere a porte chiuse.
Fondamentale abbattere la possibilità di contatti. A partire dall’ingresso allo stadio, che andrà scaglionato, come l’uscita con orari prestabiliti per evitare assembramenti. I tifosi andranno sottoposti al controllo della temperatura corporea per fermare le persone a rischio. Poi c'è il problema mascherine, che non permettono l'identificazione del tifoso: la soluzione più logica sarà limitarsi al controllo del documento.
Anche dentro potrebbe essere tutto molto diverso. Andrà incentivato l’uso degli acquisti via smartphone, in modo da evitare scambio di banconote. Un’app potrebbe permettere di evitare assembramenti e file ai bar, con la creazione di un sistema di localizzazione del cliente o di avviso per quest’ultimo. Capitolo porte: addio maniglie, dovrebbero aprirsi e chiudersi a infrarossi. Anche gli ultras potrebbero essere costretti a stare a sedere, così da occupare meno posto. Il problema italiano è che gli stadi sono obsoleti, quindi faranno fatica a recepire tutte queste indicazioni. Per cui il concetto sugli stadi è: meno si tocca, meglio è.