CORR. SERA, Addio a Mario Sconcerti: inimitabile
Sulle pagine del Corriere della Sera, giornale per il quale scriveva, si dà l'addio al direttore Mario Sconcerti. Lui sapeva, conosceva, insegnava ed era inimitabile. Il suo era uno stile che scorreva veloce, sempre ricco di immagini originali, coraggiose, personali, dove tutta la cultura di Mario emergeva elegante, mai prepotente. Quanto a giornalismo, materia complessa, lui era un numero 10, alla Rivera, alla Platini, nel caso di Mario forse è più appropriato citare Giancarlo Antognoni.
Mario Sconcerti amava lo sport, lo studiava da sempre, innamorato della Fiorentina, ne era diventato addirittura amministratore delegato, erano i tormentati tempi di Cecchi Gori, ma la sua forza era quella di saper raccontare. Con delicatezza, con garbo, mai col veleno. Naturalmente non temeva la polemica, se era necessaria usava anche quell’arma tattica, era stimato da molti tecnici, con lui si confidavano.