ATTACCO, Jovic e i benefici fiscali: perché può restare
L'edizione odierna de Il Corriere dello Sport-Stadio dà dei dettagli legati alla possibile partenza di Cabral e alla permanenza in viola di Jovic, motivando questa scelta con questioni di natura fiscale: la Fiorentina ha usufruito del “Decreto Crescita” che garantisce agevolazioni fiscali per i lavoratori in arrivo dall’estero e in questa maniera i 4,625 milioni lordi dell’ingaggio pagato al serbo (2,5 netti all’anno per quella appena passata e per la prossima stagione, con possibilità di estensione alle successive due: è stata questa l’unica condizione a carico della società di Commisso nel trasferimento del giocatore da Madrid) sono diventati 3,275 con un risparmio di 1,35 milioni di euro. Ma la “conditio sine qua non” per avvalersi degli sgravi fiscali è che al lavoratore, cioè a Jovic, siano applicati due periodi d’imposta consecutivi: se il club viola lo cedesse nel corso di quest’estate, si fermerebbe a uno e sarebbe costretto a versare indietro il risparmio di 1,35 milioni di cui ha appena beneficiato.
Una norma che la Fiorentina non ha certo ragione di disattendere a metà percorso e a cui va aggiunta un’altra condizione. E allora tra Cabral e Jovic, se i viola vorranno garantirsi un super rinforzo in attacco, il centravanti da “sacrificare” non può che essere “Re Artù”.