Pallavicino: "Che senso ha per Commisso restare proprietario in questa situazione?"
Carlo Pallavicino, ex procuratore e giornalista, è intervenuto ai microfoni di RadioFirenzeViola nel corso della trasmissione "Viola Amore Mio". Ecco le sue parole: "L'impressione nelle prime partite era che potessimo essere in ritardo di preparazione. Più che una sensazione era una speranza perché la preparazione può sempre illudere che i problemi siano passeggeri. Mi pare che siano passate troppe giornate. Quando stai tre mesi in questa situazione senza nessun vero cambiamento e un programma piatto a livello atletico non sai più se è un fatto fisico o mentale. La spiegazione però credo sia soprattutto in fatto caratteriale e mentale. Speriamo che sia stata sottovalutata la preparazione estiva, le abbiamo provate ad analizzare tutte ma non siamo arrivati a nulla. Di solito al cambio di allenatore la prima valutazione che viene fatta è sull’aspetto prettamente fisico e qualcuno ci marcia perché così è più facile dare spiegazioni alla mancata preparazione adeguata, piuttosto che dire che la squadra è stata fatta male".
Quale sarebbe il male minore tra le due spiegazioni che ci ha dato?
"Io temo che il male minore sia la preparazione perché puoi tentare di fare dei richiami. Siccome non mi aspetto mai nulla dal mercato di gennaio, spero ci sia più possibilità di lavorare sull'aspetto fisico che sulla rosa. Sono un vecchio sostenitore che il mercato di gennaio sia una panzana che ci portiamo dietro da decenni perché viene concluso il 31 di gennaio e i giocatori ci mettono tanto tempo tra arrivare, capire dove sono e inserirsi nella squadra".
Che cosa ne pensa del comunicato di Commisso che ha smentito la vendita della società?
"Di solito interveniva di persona Joe Barone. Successe quando feci uscire la notizia dell'interesse di un fondo arabo e fu lu stesso a chiamarmi. Credevo che con la scomparsa di Barone saremmo passati alla fase terminale dell'era Commisso a Firenze, che è una storia che ha avuto comunque dei benefici tra il Viola Park e l'ascesa del brand Fiorentina nel mondo però resto convinto che l'aspetto sportivo sia rimasto a metà, un progetto mai veramente compiuto. Avrebbe poco senso che Commisso continui a tenere la Fiorentina anche in questo momento dato che non è in grado di venire in Italia. Che senso ha per un uomo così facoltoso tenere una società in questa situazione?".
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