MELUSO A RFV, Italiano? Meritocratico e coerente
L'ex ds di Lecce e Spezia, Mauro Meluso, ha parlato dei suoi trascorsi con Italiano e Saponara e di altri temi a "Palla al Centro" di Radio Firenzeviola: "Saponara lo avevo già avuto a Lecce e riponevo tanta fiducia in lui che ha ripagato. Fu l'unico acquisto di gennaio, perciò c'era la cessione societaria ed eravamo bloccati. Poi l'affare mi fu fatto fare e fu azzeccato, perché Saponara fu determinante per esperienza e carisma che fino a quel momento non aveva mostrato. Bravo Italiano a fargli tirare fuori le qualità tecniche nascoste e raggiungemmo insieme una salvezza che fu miracolosa. Poi lo Spezia si è riconsolidato in serie A ma quell'anno partimmo tardissimo dopo la vittoria di B e la squadra andava rifondata, eppure due di quei giocatori sono arrivati addirittura in Nazionale, Pobega e Provedel. Molti ci davano per spacciati e per questo fu un miracolo. Poi il secondo anno io sono andato via per il cambio di proprietà ma tutti avevano un anno in più di esperienza in A".
Saponara serve ancora alla Fiorentina? "A mio giudizio sì ma non conosco le dinamiche interne, la mia è una valutazione parziale. Ma conoscendo Riccardo e le potenzialità fanno bene a sottoporgli contratti brevi per un trentenne. Ma lui è maturato in ritardo ed ha un talento puro e cristallino, a me e ad Italiano piacciono giocatori così, non è dotato magari di grande forza d'impatto, poi dipende dalle caratteristiche che cerchi".
Talenti spezzini da Fiorentina? "Più di uno ha caratteristiche da club di A di media alta classifica. Tra questi dico il difensore polacco Kiwior, che non ho portato io, che abbina tecnica a fisicità ed ha fatto un buon mondiale, poi Daniele Verde e Agudelo che sono profili di altissimo livello e possono consacrarsi definitivamente facendo uno step superiore rispetto allo Spezia, sono ragazzi per bene e professionisti seri. Agudelo ex viola con Iachini? Ha giocato anche nel 3-5-2, è particolare, se lo vedi per strada pensi non sia un giocatore invece è molto tecnico e grande forza".
Cosa pensa di Nzola? "E' un ragazzo che ci ha dato qualche grattacapo ma l'abbiamo gestito come andava fatto con un professionista. Tutto sommato però è perbene e buono. Anche se a volte esagera credo sia migliorato sotto quest'aspetto. Alla Fiorentina? Lo dice lei ma non ne sono al corrente se Italiano lo allenerebbe anche a Firenze. Lo stimavamo molto, quando arrivai dopo la vittoria della B, con il lockdown si ripartì subito e Nzola dovette ritornare a Trapani ma noi lo riprendemmo a zero per le note vicende. Io lo avevo tenuto sotto controllo già nel Francavilla".
Italiano è cambiato? "Non conosco in profondità quali sono stati i cambiamenti, di sicuro l'ambiente, la dirigenza e i giocatori sono differenti e si è dovuto modellare anche lui. Non ha derogato però a meritocrazia e coerenza, che sono caratteristiche che fanno la differenza come per Zeman. Un aneddoto: quando giocammo a Roma sia in campionato che in Coppa Italia, ci fermammo una settimana nella capitale ed io chiamai Zeman perché Vincenzo lo stimava molto ed è rimasto lì con noi. Entrambi sono stati simpatici e si percepiva la passione per il pallone".
Lo prenderebbe Cher Ndour del Benfica B, in scadenza? "Lo conosco e il fatto che sia in scadenza lo rende un profilo appetito. Io l'ho attenzionato con il mio staff anche se ora sono libero perciò non posso prenderlo, ma è un ottimo profilo".