MARAN A RFV, Arthur perfetto per il gioco viola
L'allenatore ex tra le altre di Pisa, Genoa e Cagliari, Rolando Maran, è intervenuto ai microfoni di RadioFirenzeViola durante la trasmissione "Viola amore mio". Queste le sue dichiarazioni:
Qual è il giudizio sulla scorsa stagione della Fiorentina?
"La Fiorentina con le due finali disputate ha fatto una stagione straordinaria, riuscendo ad essere protagonista fino alla fine. Nel risultato raggiunto penso penso ci siano molti meriti dell'allenatore, che ha dimostrato di saper dare un'identità alla squadra. Forse questo è il merito più grande dimostrato fin'ora da Italiano: riuscire a migliorare ogni squadra che ha allenato, dando un grosso contributo alla costruzione".
Il primo rinforzo estivo è stato quello di Parisi: cosa ne pensa e il dualismo che si creerà con Biraghi?
"Per una squadra come la Fiorentina, che deve competere su tutti i fronti in cui è impegnata, avere giocatori di pari livello nello stesso ruolo è fondamentale. Riuscire a garantire, in caso di infortuni o affaticamenti. Un calciatore della stessa caratura permetterà di migliorare la rosa. Conosco entrambi i giocatori e penso che riusciranno ad essere entrambi importanti, mantenendo alto il livello".
Potrebbero giocare anche insieme?
"Sono entrambi terzini di spinta e tecnica, che riescono ad interpretare più ruoli. Per cui sì, potrebbero anche coesistere dal punto di vista tattico".
Capitolo centravanti, si parla molto di un ritorno di fiamma per Nzola. E' il tipo di attaccante che può essere giusto?
"Sicuramente è un giocatore che Italiano conosce e che ha fatto vedere di poter stare in serie A in questi due anni. La Fiorentina in questo ruolo è comunque coperta, avendo giocatori importanti come Jovic e Cabral".
Il nome discusso attualmente è quello di Arthur, per caratteristiche si può sposare con il gioco della squadra?
"Penso che abbia le caratteristiche che Italiano ricerca da un centrocampista. Se dovesse arrivare contribuirà sicuramente alla causa".
Per concludere vorrei chiederle una riflessione su Terracciano, che lei ha allenato al Catania.
"Quando allenai Pietro era ancora molto giovane, ma già allora mi aveva impressionato per serietà e mentalità, già da professionista affermato. Questa sua caratteristica riesce a far sì che possa tirare fuori prestazioni importante e, soprattutto, a non soffrire il dualismo. Non conosco le mosse che vorrà fare la Fiorentina, e non voglio dare giudizi, ma migliorare il livello di Terracciano vuol dire cercare di migliorare un livello già molto alto".