DINI A RFV, Professionalità fondamentale nel calcio
L'avvocato ed agente sportivo Giulio Dini ha parlato nel corso di Scanner, trasmissione su Radio FirenzeViola, in merito alle nuove professioni del calcio: "La professionalità è fondamentale in qualsiasi ambito, è l'evoluzione della società e dello sport che esige alla possibilità di accedere a dei titoli e in alcuni casi si pretende che questi titoli siano presenti per poter operare. Quello di oggi è un mondo che si sta specializzando. Ci sono tante figure fondamentali all'interno di un club dietro le quinte. Oggi parleremo delle principali figure: allenatore, ds, e osservatore. Quest'ultima è quella che sta più lontana dai riflettori, però nel calcio di oggi è di fondamentale importanza. Se non hai il patentino non puoi allenare nelle varie categorie, e lo stesso vale per i direttori sportivi".
Dove viene svolta la formazione: "La formazione professionale viene svolta nei Centri federali distaccati, ma a Coverciano dove vengono organizzati i corsi dalla Federazione. Il settore tecnico è espressione della Federazione, è anche il suo fiore all'occhiello. Sono corsi a numero chiuso, non aperti. Richiedono requisiti particolari per poter accedere e non è facile. C'è tutta una serie di punteggi riferita alla carriera calcistica da giocatore, ma anche le società medio piccole hanno la possibilità di candidare alcune figure al corso, per esempio di ds. Questi corsi sono fondamentali perché senza il diploma non puoi operare ed essere inserito nell'organigramma. Sono molto utili per come sono strutturati, offrono un quadro molto ampio della realtà. Niente viene lasciato al caso, si affrontano veramente tutte le tematiche, da quelle relazionali, ai sistemi di gioco".
Sui cambiamenti delle figure professionali: "Cambiano molto. Il calcio si è globalizzato, e la globalizzazione legata alla rapidità dei sistemi di comunicazione ha portato la necessità di una presenza che prima era impensabile. E' aumentata la possibilità dei club di acquistare giocatori ovunque, di poterli osservare a distanza tramite mezzi tecnologici. Da un lato si accede a molte più informazione mentre dall'altro ha costretto molti club a dover cambiare l'organizzazione interna e a dotarsi di nuove figure. Prima i calciatori non venivano osservati, i trasferimenti erano molto più lunghi. Io credo che questo cambiamento e questa capacità rapida di acquisire il prima possibile delle informazioni abbia rafforzato un po' tutti. c'è molto più equilibrio. Siamo stati apripista negli anni 80' quando abbiamo portato i migliori calciatori nel mondo".
Sugli staff tecnici attuali: "Prima lo staff di un allenatore era formato da poche persone. Adesso è difficile che lo staff sia composto da meno di 7 persone. Il numero è sempre in aumento, ci sono varie figure. Ci sono alcuni club che hanno uno staff di base e poi l'allenatore che viene scelto si porta dietro poche figure, ci sono dei ruoli assolutamente specifici che non cambiano, come per esempio succede all'Udinese. Direi che il settore tecnico copre ampiamente tutto lo specchio delle attività di questo meraviglioso sport".