BUCCHI A RFV, Nikolaou ok, farebbe comodo ai viola
Cristian Bucchi, ex calciatore ed allenatore di Serie A, parla così a Radio FirenzeViola nel corso di “Viola Amore Mio”, a partire dall'interesse dell'Al Ettifaq per Jonathan Ikoné: “Oggi si sono invertite le parti. Prima uno veniva in Italia da giovane e cresceva. Il mondo arabo, e prima ancora la Premier, ha invertito il trend. Oggi i giovani vanno via presto, anche a 23-24 anni. Premier e altri campionati sono economicamente troppo più potenti di noi: non abbiamo più quell’appeal di un tempo, il sogno è giocare altrove”.
Prosegue: “In questo momento, il campionato arabo vuole diventare la prima lega al mondo. Avere i migliori giocatori e tecnici al mondo, hanno il potere economico per farlo e una visione diversa dalla Cina”.
Che sensazioni ha sulla prossima Fiorentina?
“Parte da ottime basi, in primis l’allenatore. È una certezza. Italiano, scegliendo di rimanere, ha dato una grande dimostrazione di come voglia proseguire la sua crescita, anteponendo un rapporto che gratifica entrambi. Non è facile migliorare quanto fatto quest’anno, anche perché in Italia siamo subito pronti col fucile puntato”.
Nikolaou potrebbe fare al caso della Fiorentina?
“È un giocatore molto valido. È cresciuto bene facendo le tappe giuste. Ha lavorato con umiltà facendo panchine in B, poi ha giocato con regolarità in Serie A dimostrando di poter fare tutti i ruoli della difesa. Essendo mancino, in un organico importante come quello della Fiorentina ci può stare bene”.
Prosegue sui difensori: “Non so se ha trovato squadra, ma Umtiti ha rescisso col Barcellona: è impossibile che nessuno in Italia non pensi a lui. A Lecce ha fatto bene, la Fiorentina cerca un mancino e forte fisicamente. Fossi il Napoli, per dire, prenderei uno come Umtiti per sostituire Kim”.
Cosa ne pensa della situazione Berardi?
“Il problema è nei 30 milioni che vuole il Sassuolo. Quando arrivai io, trattavano col Napoli per 40 milioni di euro. Domenico è cresciuto e maturato, ma comprare un trentenne con un cartellino così e dandogli un certo ingaggio, impone delle riflessioni. Poi, come esterno, è forse il migliore che ci sia in Italia”.